Tre storie, tre famiglie, le vite di tre coppie si intersecano fatalmente senza trovare risposte.
Un ex detenuto alcolizzato convertitosi alla religione viene licenziato e pochi giorni dopo investe col suo pick up un padre e le sue bambine mentre stanno tornando a casa dalla madre e si costituisce. L’incidente automobilistico priva la donna della sua famiglia ma dona una nuova vita ad un professore di matematica, gravemente malato, che attende senza speranza un trapianto di cuore mentre la fidanzata vuole un figlio da lui prima che muoia.
Non lascia tregua nemmeno per un istante l’opera seconda del giovane regista messicano, lasciando lo spettatore letteralmente schiacciato sulla poltrona dalla portata delle emozioni e delle tematiche universali trattate nel suo film. La vita, la morte, la privazione, il destino pervadono l’intera pellicola lasciando alla speranza solo qualche piccolo spiraglio nel finale, concedendo un infinitesimale appiglio grazie al quale però si può andare avanti, si può forse tornare a provarci almeno.
E’ il caso, il fato o un’entità superiore ad aver segnato tragicamente l’esistenza dei protagonisti? Forse non c’è nemmeno il bisogno di chiederselo, tanto è il dolore che inevitabilmente sono condannati a portare con sè per il resto della loro vita, lunga o breve che sia.
Il disorientamento generale verso cui sono portati i personaggi dagli avvenimenti è acuito dal montaggio alquanto insolito adottato dal regista: continui flashback e flashforward si alternano frammentariamente come pezzi di un puzzle che stenta ad essere ricostruito o che può essere ricomposto in diverse soluzioni, spiazzando frequentemente lo spettatore con cambiamenti di prospettiva, anticipazioni ed approfondimenti inaspettati. La fotografia sgranata e la luce naturale contribuiscono, assieme ai “naturali” movimenti di macchina, a rendere la scena realisticamente azzardando, sembra quasi, un’ardua personificazione del dolore dei protagonisti.
Il film percorre un viaggio nelle sensazioni e sulle conseguenze della morte, sul controverso rapporto tra corpo e anima -quei fatidici 21 grammi che ognuno di noi perde nel momento del trapasso- sulla fragilità dell’uno e la potenziale indistruttibilità dell’altra.
Titolo originale: 21 Grams
Nazione: Usa
Anno: 2003
Genere: Drammatico
Durata: 125′
Regia: Alejandro González Iñárritu
Sito ufficiale: www.21-grams.com
Sito italiano: www.bimfilm.com/21grammi
Cast: Sean Penn, Benicio Del Toro, Naomi Watts, Clea DuVall, Danny Huston, Marc Musso, David Chattam
Produzione: Alejandro González Iñárritu, Ted Hope, Robert Salerno
Distribuzione: Bim
Data di uscita: Venezia 2003
16 Gennaio 2004