“Asso di Monnezza: i traffici illeciti di rifiuti in Italia”

Ulderico Pesce

Asso di Monnezza: i traffici illeciti di rifiuti in Italia, coprodotto da Legambiente, Festambiente Sud e dal Teatro dei Filodrammatici di Milano, verrà mostrato, presso, presso il Teatro Spazio Mill di Sesto San Giovanni in occasione della III Festa del Teatro di Milano, dal 24 al 26 ottobre alle ore 21.00.

24, 25, 26 ottobre – Spazio Mil (via Granelli – Sesto san Giovanni) – ore 21.00
Prezzo del biglietto: 3,00 €
Per informazioni: tel. 02 36592544

Racconta i traffici illeciti dei rifiuti urbani e di quelli industriali, che attanagliano l’Italia tanto da far dire che il vero asso nella manica è “quello di monnezza”, vale a dire che l’immondizia smaltita illegalmente offre una grande possibilità di arricchimento soprattutto alla malavita.
Asso di Monnezza rientra nel filone del Teatro Civile già percorso da Ulderico Pesce con Storie di Scorie: il pericolo nucleare italiano. Il testo è stato scritto in base alla documentazione ufficiale della Magistratura italiana e al Rapporto ecomafie di Legambiente, molte delle indagini citate sono ancora in corso, e nello spettacolo si denunciano i Clan della Camorra che si dedicano a questa fruttuosa attività, i funzionari delle Istituzioni pubbliche coinvolti e i titolari delle “finte” ditte di composti fertilizzante per l’agricoltura che sempre più spesso scaricano rifiuti tossici in discariche abusive o sulla terra agricola.
I rifiuti in Lombardia
Nello stesso tempo lo spettacolo si sofferma sulle illegalità accertate in varie regioni d’Italia, onde evitare che si possa pensare che il traffico illecito dei rifiuti sia qualcosa che riguarda solo la Campania, in tal senso Pesce ironizza anche sulla “civile” Lombardia.
Pesce informa dell’arresto, di cui la stampa non ha parlato, avvenuto a Milano il 18 Settembre scorso, di Fortunato Stillitano, un latitante originario di Reggio Calabria appartenente alla “ ‘ndrangheta”. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Monza Giordano Baggio hanno rivelato che lo Stillitano, con il contributo di altri malativosi, ha scaricato 180mila metri cubi di rifiuti tossici carichi di cromo e piombo in buche profonde 9 metri, su un terreno di 65mila metri quadrati collocato tra i comuni di Desio, Seregno e Briosco. Questo caso attesta che la “ ‘ndrangheta” opera in Lombardia soprattutto da quando i controlli sono aumentati nel Sud dell’Italia, e che i terreni agricoli attorno a Milano sono spesso utilizzati per nascondere rifiuti industriali.
Ad avallare questa tesi un altro caso avvenuto nel centro di Milano. A piazza Meda, a due passi da piazza Duomo, dove il Comune realizza un grande parcheggio interrato a 5 piani, erano pronte a scavare le ruspe di Antonino Marras, che per la direzione antimafia di Milano è “un pericoloso esponente della malavita”
Marras, originario della Sardegna, vive a Pero (MI), aveva avuto tutte le autorizzazioni ad operare.
È stato bloccato dal Prefetto di Como, ma ci si chiede come abbia fatto il Comune di Milano ad affidare i lavori ad un malavitoso.
Sempre in Lombardia, è finito in galera per traffici illeciti di rifiuti un vice comandante della Polizia provinciale, e dove sono state accertate, solo nella città di Milano, ben 193 discariche abusive tra le quali ben 4 nel solo Parco Agricolo Sud dove sono stati ritrovati fusti di rifiuti chimici, lastre di amianto, pneumatici ed altro. Fra le tante discariche disseminate su tutto il territorio regionale “menzione speciale” per quella di Cantello, in provincia di Varese, a pochi metri da un pozzo dell’acquedotto e quella nella Vadidentro, in provincia di Sondrio, dove sono state trovate addirittura ossa umane.
Ma in Lombardia anche gli impianti di smaltimento dei rifiuti gettano luci inquietanti visto che quelli di Melzo e di Segrate, in provincia di Milano, sono finiti sotto inchiesta perché sulla carta smaltivano tonnellate di rifiuti che viceversa venivano dirottati in un impianto “abusivo” nel cuore di Milano, collocato nei pressi di una scuola elementare. Per questi traffici è stato indagato anche l’assessore regionale con delega ai rifiuti, l’indagine della Magistratura si chiama “gioco delle tre carte”.
Nello spettacolo si denuncia inoltre una gestione che i carabinieri definiscono “allegra” del termovalorizzatore dell’Accam s.p.a., alla periferia di Busto Arsizio, che ha permesso l’ingresso di rifiuti – in particolare prodotti alimentari scaduti, plastica mischiata a imballaggi e terre da spazzamento senza il previsto trattamento – che per tipologia e codici impropri non sarebbero potuti entrare all’Accam.
I rifiuti di Roma nella discarica di Malagrotta
Ma il problema di una gestione all’acqua di rose dei rifiuti è esteso a tutta l’Italia, compresa la capitale che, se non avesse la grande discarica di Malagrotta, sarebbe sommersa dai rifiuti come Napoli visto che, anche a Roma, la raccolta differenziata ha una soglia molto bassa e non è mai nato un progetto serio di riduzione del rifiuto oltre che del riciclo. E’ solo da qualche mese che, in alcuni quartieri della città, è partita la raccolta differenziata porta a porta, come ai Colli Aniene, dove si arriva a raccogliere il 65% dei rifiuti.
In questa mancanza di organizzazione di Roma nella gestione dei rifiuti ha prosperato il signor Cerroni, proprietario della discarica di Malagrotta che, dalle giunte regionali di tutti i colori politici ha avuto autorizzazioni ad estendersi e a svilupparsi fino alla realizzazione dell’attuale “inceneritore” fatto con il contributo economico del governo italiano.
Obiettivo dello spettacolo
Ulderico Pesce con questo spettacolo mira a far luce su due punti:

-sul sistema di smaltimento dei rifiuti urbani di cui si parla abbondantemente sulla stampa, e che vede il Sud dell’Italia “incapace di gestire la monnezza” perché nelle mani della malavita e della clientela politica, e un Nord capace ed efficiente;

-sul sistema di smaltimento illegale dei rifiuti industriali, di cui la stampa non parla mai, e che vede il ricco Nord produrre rifiuti chimici pericolosissimi dei quali, parti consistenti, vengono scaricati nel Sud del’Italia, sulla terra agricola, nelle fabbriche di fertilizzante per l’agricoltura, nel mare, nei fiumi ecc.
A proposito dello smaltimento di questi liquidi industriali va detto che l’anello centrale della catena è rappresentato dai Laboratori chimici, prevalentemente Toscani, che sono pronti in cambio di quattrini a rilasciare falsi certificati in cui si dichiara che le sostanze tossiche quali cromo, zinco, arsenico e altro, sono state lavorate e rese innocue. Con questi falsi certificati i trafficanti attraversano con tutta tranquillità mezza Italia e scaricano questi prodotti in discariche abusive, su terreni agricoli, nei laghi e nel mare. In Italia sparisce ogni anno, una montagna di rifiuti tossici alta 2.600 metri e una base di tre ettari. Dove finiscono queste montagne di porcheria? Nell’ambiente!
Ulderico Pesce in Asso di Monnezza sottolinea infine la necessità di punire penalmente i reati ambientali inserendo nel Codice Penale Italiano il reato contro l’ambiente.
Oggi, in Italia, si concretizza una vergogna: se si uccide o si ruba qualcosa si commette un reato punito penalmente, se si contamina il mare o la terra il reato non è punito penalmente ma nella maggior parte dei casi si risolve con un’ammenda pecuniaria. Affinché il reato contro l’ambiente venga inserito nel codice penale Pesce ha dato vita ad una petizione popolare sul sito www.uldericopesce.com
ASSO DI MONNEZZA RACCONTA…
E’ la storia di Marietta e della sua famiglia. Marietta è nata nella periferia di Napoli, a Pianura. Il balcone della sua casa si affaccia su una discarica di “monnezza” dove da 40 anni sono state versate tonnellate di rifiuti, tra i quali 1000 tonnellate di liquidi chimici pericolosissimi provenienti dall’Acna di Cencio. Nata in una famiglia poverissima il suo primo giocattolo l’ha trovato proprio in questa discarica: una bambolina spelacchiata che ancora conserva; ma la discarica e i suoi fumi tossici le ha portato via tutta la famiglia, i genitori e una sorella stroncati da tumori.
Rimasta sola Marietta si sposa con Nicola e va ad abitare in una masseria agricola a Giugliano, alle porte di Napoli, dove presto arriverà un’altra discarica: dove arriva Marietta arrivano le discariche.
Marietta è marchiata dalla “monnezza” pertanto la odia ma, dopo un viaggio fatto a casa della sorella Marisa, nel quartiere Colli Aniene di Roma, dove si fa la raccolta differenziata porta a porta, e dove i rifiuti vengono riciclati, cambia vita. Torna a Giugliano, che come sempre è sommersa dai rifiuti e cerca, invano, di convincere le autorità a praticare gli stessi metodi scoperti nel quartiere di Roma. Nulla potendo comincia a praticare la raccolta differenziata porta a porta in assoluta autonomia e grazie all’aiuto dei figli Antonio e Vincenzo.
Se Marietta e i figli raccolgono l’immondizia il marito Nicola e l’altro figlio Cristian la “nascondono”, nel senso che sono due malavitosi che smaltiscono, in cambio di molti quattrini, rifiuti industriali pericolosissimi provenienti dal Nord che loro gettano nel mare, nei fiumi, in discariche o direttamente sulla terra agricola.
Il conflitto tra Marietta e il marito Nicola diventa il conflitto tra due modi di concepire l’ambiente la legalità e la vita in genere.
Note di regia
“Quand’ero bambino mia nonna raccoglieva gli avanzi di cibo e i resti organici in un secchio di zinco che poi andava a scaricare sotto un ulivo. Quando mi dava questo incarico ero pieno di gioia e andavo a mettere questa melma nutritiva sotto la pianta che ai miei occhi aveva più necessità di quell’alimento. Sono passati solo una trentina d’anni ma sento che erano altri tempi.
Il testo Asso di monnezza l’ho scritto nel 2005 e parla della monnezza di oggi, sia di quella che produciamo nelle case che di quella che producono le industrie. Entrambe dovrebbero essere smaltite attraverso metodologie rigorose ma, nel caso dell’Italia, sempre più spesso si ricorre alla malavita.
Oggi i telegiornali si occupano della spazzatura che invade le strade della Campania, perché tutti la vedono, frutto di un grande fallimento politico, basta pensare che in 14 anni il Commissariato per l’emergenza rifiuti ha avuto 2 miliardi di euro da gestire per non risolvere nulla e fare solo clientela politica.
In Asso di monnezza mi occupo anche di quella “monnezza” che non si vede, assai pericolosa, prodotta dalle industrie, che viene smaltita nell’ombra, e che nessun telegiornale fa vedere. Arsenico, cobalto, fosforo che viene prelevato soprattutto nelle industrie del Nord, che ne produce il 74%, e viene scaricato nel Sud, sulla terra agricola, nel mare, nei fiumi. Solo due esempi. In questo modo tra il 2004 e il 2005 solo a Villaliterno, in provincia di Caserta, sono stati versati sulla terra agricola 38.000 tonnellate di veleni chimici, nel mare di Taranto 90.000 tonnellate di idrocarburi e la Magistratura ne ha certificati tanti di questi episodi che dovrebbero essere puniti dal codice penale anche in Italia invece di essere “puniti” dal codice civile, molto spesso, con un’ammenda pecuniaria.
Ho intervistato giudici, gente che vive nelle vicinanze di discariche, ammalati di tumore, malavitosi, ambientalisti, carabinieri ecc. e grazie al teatro, a una storia, a dei personaggi, voglio far conoscere il materiale che ho raccolto. Ovviamente mi sono fatto un’idea ed ho capito che dovremmo stare attenti a non produrre molti rifiuti, bisognerebbe evitare di comprare cose con molti imballaggi, consumare di meno, accontentarci di più, bisognerebbe promuovere la raccolta differenziata porta a porta affinché la maggior parte dei rifiuti possa essere riciclata, ma nel profondo credo che, senza rifiutare tutte le comodità di oggi dovremmo andare tutti verso la qualità della vita che mia nonna faceva per necessità, perché era povera, e noi dovremo cominciare a fare per scelta.”
Ulderico Pesce

ULTERIORI INFORMAZIONI: www.lombardiaspettacolo.com

LA FESTA DEL TEATRO DI MILANO è promossa da: COMUNE DI MILANO/CULTURA, PROVINCIA DI MILANO/CULTURA; REGIONE LOMBARDIA/CULTURE IDENTITÀ E AUTONOMIE DELLA LOMBARDIA; MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI/DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVO E ASSOCIAZIONE GENERALE ITALIANA SPETTACOLO UNIONE REGIONALE DELLA LOMBARDIA.
in collaborazione con: PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA, COMUNE DI LEGNANO, FONDAZIONE CARIPLO, FERROVIE DELLO STATO, FNAC E TOURING CLUB ITALIANO

BIGLIETTI E INFORMAZIONI:

Festa del Teatro a Milano
Vendita on line:
www.lombardiaspettacolo.com. Da giovedì 16 ottobre a mercoledì 22 ottobre sarà possibile acquistare on line i biglietti a 3 € + 1 € per il servizio, per un massimo di 4 biglietti a persona per ogni spettacolo. I biglietti acquistati dovranno essere ritirati da venerdì 24 a domenica 26 presso le casse dei teatri (presentarsi muniti della lettera di conferma di avvenuto acquisto e del documento d’identità valido, entro 30’ prima dell’orario di inizio dello spettacolo)
Punto vendita:
Provincia di Milano – Spazio URP – Piazza Castello 1 angolo Via Beltrami. Tel. 02 77404518. Da giovedì 16 ottobre a venerdì 24 ottobre, dalle 11.00 alle 20.00, sarà possibile acquistare i biglietti a 3 € (massimo 4 biglietti a persona per ogni spettacolo).
I biglietti eventualmente ancora disponibili saranno in vendita presso le casse dei teatri prima dell’orario di inizio degli spettacoli.
Spettacoli a ingresso libero:
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