La musica strumentale non sembra avere molto spazio nei media, ma, nonostante tutto, ha il suo pubblico, i suoi estimatori e i suoi musicisti.
Roberto Fabbri presenta Beyond, il suo nuovo lavoro: 21 brani in cui con la sua chitarra racconta, descrive e regala emozioni. Sono note di viaggio, quelle presenti nel disco, ricordi raccolti durante i viaggi che il chitarrista e compositore ha affrontato da musicista in giro per il mondo.
Le melodie sono accattivanti, delicate ma allo stesso tempo incisive e trasportano l’ascoltatore in una dimensione sublime della musica. Non occorre essere musicisti per apprezzare Beyond, basta solo saper ascoltare con orecchio aperto verso le sensazioni che le corde della chitarra di Roberto Fabbri instancabilmente ci donano.
Roberto Fabbri ha parlato con NonSoloCinema del suo album e della sua musica.
NSC: É appena uscito il suo nuovo album Beyond, come sono stato concepiti i brani?
R: L’idea è un po’ un sunto della mia esperienza musicale. Avevo voglia di mettere in musica le mie esperienze, i miei viaggi. Sndando in giro per il mondo si incontrano persone, situazioni. Ho cercato di trasformare i miei appunti sonori in musica, in canzoni senza parole. Infatti alcuni brani sono descrittivi, per esempio Passeggiata è ispirato a un racconto di Moccia, Broken Lives, invece, è ispirato al terremoto a L’Aquila. Questo pezo è diviso in tre parti: la prima descrive la vita che trascorre tranquilla, la seconda fa sentire il presagio di qualcosa che sta per succedere, la terza si concentra sull’avvenimento in sè e poi si torna all’inizio per indicare la ciclicità degli eventi. In tutti i brani, però, la cosa più importante sono le emozioni e il loro potere evocativo.
NSC: Come mai ha scelto di riarrangiare sei brani di Allevi per questo suo lavoro?
R: La chitarra è uno strumento che si è sempre prestato alle trascrizioni di brani classici per pianoforte. Io e Allevi siamo editi dalla Carisch. L’editore mi aveva chieso la trascrizione di un brano. Il risultato mi è piaciuto molto e ho pensato di farne altri. Trovo che I brani di Allevi siano immediate e freschi e la musica classica ha bisogno di apertura e freschezza per poter entrare in contatto con la gente.
NSC: Ogni musicista ricerca un suono personale, e ogni strumento porta con sè un timbro che lo rende unico. Tra musicista e strumento si crea un feeling che poi emerge dalla musica, lei come sceglie le chitarre che utilizza?
R: Io uso chitarre Ramirez, che sono tra le più famose. Sono le chitarre che usava Andrés Segovia. Penso che queste chitarre abbiano una sonorità eccezionale per le capacità timbriche che riescono a mettere in evidenza quello che cerco io nel suono. Nella registrazione dell’album ho usato una chitarra appositamente costruita per 125° anniversario della Ramirez nel 2007, quindi lo strumento che uso, per me, ha anche un valore affettivo che mi aiuta a esprimermi al meglio.
NSC: Su quali spazi può contare la musica strumentale oggi in Italia, visto che tutta la discografia, le radio e la televisione sembrano scommettere quasi esclusivamente sugli artisti provenienti dai Talent Show?
R: Sicuramente non è un disco da hit parade. Ma sono convinto che sia un disco per tutti. Le persone che sentono un brano strumentale con delle belle melodie si emozionano. Il problema è arrivare alla gente, e far capire che esiste anche altro oltre alla musica pop. In Italia, inoltre, c’è una grande tradizione di musica strumentale.
NSC: Ha suonato molto anche all’estero, pensa che lì ci sia una maggiore attenzione nei confronti della musica strumentale?
R: Ci sono paesi in cui la musica strumentale e classica ha più attenzione, e paesi in cui i giovani vengono spinti a studiare musica, a suonare strumenti classici, per esempio in Bielorussia o in Venezuela nonostante siano nazioni con delle difficoltà. Ma solo così si crea una conoscenza della musica nei giovani. Qui gli unici mezzi che insegnano la musica sono radio e tv. In Cina c’è un grande interesse per la musica classica. Lì mi sono esibito in un concerto web che ha visto partecipare migliaia di ascoltatori.
NSC: Il 6 aprile terrà un concerto al Blue Note di Milano. Ci sono altri concerti in programma?Qualche progetto per il Futuro?
R: Il mio tour è partito da Belgrado qualche settimana fa, poi siamo arrivati vicino Vienna e dopo Milano andrò in Spagna. Poi ci sono una serie di date previste in Italia e in sudamerica. Il concerto al Blue Note è molto importante per me, perché sarà la presentazione ufficiale dell’album e inoltre sarà una sfida visto che il Blue Note non è un posto in cui si è abituati a portare la musica classica, e mi piace l’idea di poter sdoganare la musica classica portandola in altri ambiti.
www.robertofabbri.com
Tracklist:1. Beyond,
2. La passeggiata
3. Broken Lives
4. Il gioco degli amanti
5. Croce del sud
6. Ballade
7. Atocha
8. Preludio
9. Canzone
10. South Beach
11. Soledoso
12. Notte a Belgrado
13. Hammam
14. Dance for Dale
Chiudono il cd sei composizioni del pianista Giovanni Allevi riarrangiate per chitarra
1. Il bacio
2. Aria
3. Panic
4. Come sei veramente
5. Go With The Flow
6. Downtown