“Biancaneve e il Cacciatore” di Rupert Sanders

Affascina, ma non seduce

C’era una volta un reame circondato da prosperità e bellezza, dove lo splendore della serenità era arrivato con la nascita della primogenita del re: Biancaneve, bianca e delicata come la neve, forte come una rosa rossa che sfida le intemperie dell’inverno. Tutto questo fino alla morte della moglie del re (Noah Huntley). L’uomo per sfogare il suo dolore intraprese guerre lontane, dove conobbe una donna dall’elegante bellezza, Ravenna (Charlize Theron).

Senza indugio il re decise di sposarla. Ma la donna si rivelò essere una strega di antico e oscuro potere, schiava della bellezza eterna, disposta ai massimi sacrifici, pur di non invecchiare. Divenuta regina imprigionò Biancaneve (Kristen Stewart) nella torre del castello.
Con il passare degli anni, il regno divenne arido e marcì a poco a poco.

Ora, tutti sono in attesa dell’arrivo dell’unica persona predestinata a uccidere la regina e riportare il reame agli antichi splendori.
Infatti, con la maggiore età Biancaneve ha raggiunto una bellezza tale da poter sconfiggere Ravenna. E proprio quando rischia di cedere la sua giovinezza alla perfida strega, la legittima figlia del re riesce a fuggire dalla torre. Durante un viaggio pericoloso, inseguita dal feroce esercito della regina matrigna, Biancaneve si rivelerà essere la predestinata, la prescelta, colei che sconfiggerà il male. Aiutata da un valoroso cacciatore (Chris Hemsworth) e dall’eroico amico di infanzia William (Sam Claflin), spalleggiata da 7 brillanti (finalmente!) nani guerrieri saggi e bevitori, radunato un esercito di prodi uomini fedeli a suo padre, Biancaneve andrà a riprendersi ciò che è suo.

Sulla carta la trama di Biancaneve e il Cacciatore sarebbe anche interessante e ingegnosa; una rielaborazione efficace, aromatizzata di accattivante ed epica avventura, come è stato per il Robin Hood di Ridley Scott.
La struttura portante della fiaba resta: c’è la regina cattiva nemesi di Biancaneve, ci sono i sette nani, c’è perfino la mela avvelenata, ci sono foreste incantevoli e spaventose. Manca il principe azzurro; poco male per la giovane erede al trono che si trova comunque contesa tra ben due giovanotti, il Cacciatore e l’amico di infanzia (destino che cinematograficamente sembra perseguitare la Stewart). C’è un discreto ritmo e c’è anche la giusta dose di spettacolo visivo per appagare e stupire un pubblico, soprattutto giovane.

Tuttavia c’è qualcosa che non va. C’è qualcosa di troppo. Si ha come l’impressione che il regista Rupert Sanders (proveniente da pubblicità e serie tv) non avesse le idee chiare (e il rumor che stia già lavorando a un sequel allarma): dalla stessa Biancaneve, o meglio da Bella che interpreta la prescelta Biancaneve come l’accentuata versione invasata della Giovanna D’Arco di Luc Besson; ad Hemsworth con in mano un’ascia al posto del martello di Thor, alla sprecata Charlize Theron, che seppur superba, è vittima di un regista che la fa passare dall’oro della vasca di Dior ad un futile (ai fini della storia) bagno nel latte.

Sequenze spettacolari, anche impeccabili, attente, efficaci per effetti speciali dove l’immaginazione si sbizzarrisce e la tecnica si evolve, sono lasciate al loro destino con una discontinuità narrativa, che le rende inspiegabili (dal cavallo bianco al troll incompreso, dalle traghettatrici al risveglio di Biancaneve) gettandole nell’oblio di un montaggio poco trasparente, che contrae i tempi narrativi del fantasy. Per quanto visionario, sinfonico, strambo, fantastico, imprevedibile possa essere, il genere action fantasy ha delle regole, soffre se intervallato da collage di spot, anche se scenograficamente lussuosi. Se l’intenzione di Sanders era realizzare un blockbuster da competizione sugli scaffali, è riuscito nel suo intento. Ma per il podio del cult o del memorabile ha ancora tanto da imparare da Labyrinth a La storia fantastica, da La storia infinita a Legend, da Willy Wonka a Edward mani di forbice.
I dialoghi stessi non sono all’altezza di quelle che sembravano le intenzioni, almeno sulla carta si diceva; anche nelle serie tv fantasy – il recente Once upon a time ne è la prova – originalità e qualità linguistica sono elaborate con valore di espressività e identità (il discorso pronunciato da Biancaneve per incitare l’esercito vaga tra lo scoraggiante e l’incomprensibile per lo spettatore).

Biancaneve e il Cacciatore ci sembra quindi pensato per adescare e avere successo tra il pubblico fanatico di vampiri commerciali e fantasy improvvisato. All’apparenza affascina, ma poi non seduce.
E quindi, benvengano i toni bollywoodiani di Tarsem Singh!

Titolo originale: Snow White and the Huntsman
Regia: Rupert Sanders
Cast: Kristen Stewart, Chris Hemsworth, Charlize Theron, Sam Claflin, Ian McShane, Nick Frost, Toby Jones, Ray Winstone, Lily Cole, Bob Hoskins
Nazione: U.S.A.
Anno: 2012
Genere: Fantastico, Avventura
Durata: 129′

Produzione: FilmEngine, Roth Films, Universal Pictures
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Data di uscita: 11 Luglio 2012 (cinema)