Sfiorare la morte è come uscire dall’infanzia: impone una consapevolezza piena e demarca quel che è da quello che non sarà più.
Nulla è più come prima, per Marie (Cécile de France), giornalista parigina di successo, sopravvissuta allo tsunami, toccata dalla morte, trascinata dalle acque; per Marcus (Frankie McLaren), che a Londra vive con la madre tossicodipendente e il fratello gemello che muore investito da un furgone, lasciandolo irrimediabilmente solo; e anche per George (Matt Damon), il sensitivo, che a San Francisco rifugge il dono del contatto con gli spiriti e sceglie di fare il magazziniere, invece del ben più remunerativo tramite con l’aldilà, “perché una vita che riguarda solo la morte non è vita”.
La mano sicura di sempre, Clint Eastwood affronta un tema assai complesso raccontando tre storie geograficamente lontane, in alternanza fino al punto di coincidenza. Tre personaggi diversamente toccati dalla morte: quella vissuta in prima persona, quella subita attraverso la perdita e quella che accompagna una vita condannata a percepire le verità nascoste.
Con il mestiere di un grande vecchio del cinema, traduce in immagini il percorso verso uno spazio oltre; operazione che metterebbe in seria difficoltà chiunque non volesse scivolare nel film di genere. Stilla e dosa le sembianze di un percepito spazio dopo la morte e racconta la solitudine di chi per ventura l’ha percorso, anche solo per un attimo. Ma sarebbe un errore pensare che ci voglia porre di fronte al dilemma se credere o non credere nell’aldilà. Illumina, invece, sull’imbarazzo, la reticenza e la difficoltà che incontrano i tre personaggi percorrendo una strada che inevitabilmente li isola dal mondo. Allora possiamo dire che se la morte nel ricco occidente viene nascosta, o strenuamente rimandata attraverso tecnologiche medicalizzazioni, il problema di cosa possa avvenire poi è affrontato, lontano dalle chiese e dalla pittura, con profonda reticenza. Il fulcro sta nella considerazione che l’esplorazione di un territorio sconosciuto diventa esperienza fondante per un nuovo corso della vita, un passaggio che cambia necessariamente la mappa dei rapporti e il dizionario della comunicazione.
Marie, perde il privilegio del suo lavoro e una relazione sentimentale perché ormai incapace di riadattarsi alla vita di prima e perché il suo sguardo altrove non è sopportabile per chi le sta accanto; per Marcus la ricerca del contatto con il fratello diventa elemento essenziale, vitale, per cercare di affrontare la frantumazione che la sua morte ha prodotto, e infine l’isolamento di George, forse il più intrappolato dei tre, perché dispone d’una facoltà che gli s’impone, ingombrante e inclemente, una profondità che lo rende necessario agli altri, ma solo per brevi istanti e strumentalmente.
Poetico, classico, e con un’apertura da colossal, Eastwood intreccia vite mobili e solitudini profonde per ricordare che alcune esperienze, inevitabilmente, portano a prospezioni di un confuso e personalmente percepito che può costituire una minaccia nella relazione col prossimo, ma che può essere anche un’occasione per più ampi spazi e nuove direzioni. Filosofico, ricolloca l’uomo in una complessità che trascende l’apparenza di una storia da camera: allarga su gli elementi della natura (lo tsunami) e quelli politico-sociali (gli attentati nella metropolitana di Londra e il degrado urbano). Laico e con lo sguardo che si volge, inevitabile, alla prova della fine, ci ricorda, con l’età dei suoi protagonisti, che non c’è un’età, ma c’è un momento.
Vite normali, che all’improvviso diventano speciali; fardelli e interrogativi impossibili da condividere che, d’un tratto, attraverso un bacio assaporano il gusto leggero del futuro. Se nella sua recente opera Woody Allen inasprisce il suo pessimismo, in Hereafter Clint Eastwood esplora con lucidità, sentimento e coraggio, territori a dir poco accidentati, ricercando ancora una volta il giusto punto di vista per offrire un’immagine di questa nostra, complessa, umanità. Lunga vita ad entrambi.
Titolo originale: Hereafter
Nazione: U.S.A.
Anno: 2010
Genere: Thriller
Durata: 129′
Regia: Clint Eastwood
Sito ufficiale: www.hereafter-themovie.com
Sito italiano: www.hereafter.it
Social network: facebook
Cast: Matt Damon, Bryce Dallas Howard, Jay Mohr, Jenifer Lewis, Cécile De France, Richard Kind, Steve Schirripa, Mylène Jampanoï, Marthe Keller
Produzione: The Kennedy/Marshall Company, Malpaso Productions
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: 05 Gennaio 2011 (cinema)