Nei bui palazzi del potere si aggira un piccolo uomo dalla grande e sinistra influenza. Il personaggio dipinto da Paolo Sorrentino è Giulio Andreotti, capo di sette governi, leader insostituibile della DC e, soprattutto, figura oscura, inquietante, la cui ombra si proietta con insistenza sulle vicende più tragiche vissute dalla nostra Repubblica nei suoi primi 50 anni di vita. Le possibili connessioni con la mafia, con la P2 e con molti omicidi “illustri” ancora non risolti, forniscono il fertile materiale narrativo su cui il giovane regista italiano ha potuto esercitare il suo talento stilistico, dando vita a un quadro tenebroso in cui a regnare non è l’accusa spiccia, ma il dubbio e l’indignazione nei confronti dei tanti – troppi – misteri di Stato.
Insignito del Premio della Giuria del Festival di Cannes, Il divo arriva fresco di vittoria sugli schermi nostrani, presentandosi con l’ottimo biglietto da visita di film autoriale e complesso, capace di colpire e scioccare, ma anche di non farsi fagocitare dal suo rovente soggetto. Nonostante la congiuntura di forte scollamento e disillusione nei confronti della classe politica e dei suoi componenti, la pellicola di Sorrentino evita la facile strada del racconto biografico di denuncia, unendo realtà e immaginazione in un clima che sa di incubo e di decadenza mefitica. Tra Kafka e Fellini, Il divo scopre senza pudore i lati più grotteschi e spaventosi di un uomo e del suo buio mondo, popolato di cortigiani, criminali e altri personaggi che sanno di torbido.
“Non volevo creare un Nosferatu”, ha dichiarato il regista riguardo al suo personaggio (interpretato da un grandissimo Toni Servillo), ben consapevole di come spesso la realtà superi le gotiche fantasie dei cineasti. Le espressioni e le movenze più inquietanti del protagonista sono ispirate alla vera immagine di Andreotti, quasi a dimostrazione che il potere immenso e incontrollato contenga già in sé qualcosa di vampiresco e di turpe. Sorrentino è riuscito a sfruttare al meglio la caratteristica ambiguità dell’uomo politico e della sua personale iconografia, inserendola in un contesto quasi allucinatorio di rievocazioni e accostamenti arditi, mai politicamente corretti.
Il divo sdogana immagini cinematografiche forti, macabre e poetiche, senza preoccuparsi troppo della loro accuratezza storiografica. Il cupo fantasma di Aldo Moro o il bacio tra il protagonista e il boss mafioso Toto Riina, ad esempio, sono pezzi di un immaginario non sempre confermato dalle verità giudiziarie o dalle biografie ufficiali, eppure ben fisso nella percezione comune dell’uomo Andreotti e del suo impenetrabile mistero. Sorrentino ha deciso di recuperarli attraverso il dramma e l’ironia, usando un montaggio discontinuo e poco “logico” per mettere in contatto eventi e luoghi apparentemente distanti tra loro, che una volta uniti non danno risposte certe ai grandi interrogativi della storia italiana, ma insinuano un ragionevole, terrificante, dubbio. L’incertezza, d’altra parte, è l’inevitabile conseguenza di quella penombra schiacciante in cui è immerso non solo il protagonista, ma l’intero Parlamento, sede di strategie oscure e di liti furibonde, mera copertura per influenze inconfessabili.
Il film di Sorrentino, in fin dei conti, non fa che rappresentare il dilagante senso di diffidenza e di indignazione nei confronti del sistema Italia e delle sue istituzioni, macchiate non solo dall’inefficienza del presente, ma anche da una memoria sporca di sangue, di troppi misteri e di personaggi tenebrosi, indagati e processati, ma mai davvero chiamati a rispondere del grande potere a loro conferito e del suo funesto corollario.
Titolo originale: Il Divo
Nazione: Italia
Anno: 2008
Genere: Drammatico
Durata: 110′
Regia: Paolo SorrentinoCast: Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Giulio Bosetti, Flavio Bucci, Carlo Buccirosso, Giorgio Colangeli, Piera Degli Esposti, Alberto Cracco, Lorenzo Gioielli, Paolo Graziosi, Gianfelice Imparato, Massimo Popolizio, Aldo Ralli, Giovanni Vettorazzo
Produzione: Indigo Film, Lucky Red, Parco Film, Babe Film
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita: Cannes 2008
28 Maggio 2008 (cinema)