“La Belle Vie” di Jean Denizot

Adolescenza in fuga

Giornate degli Autori 2013
Sylvain e Pierre sono due adolescenti che vivono in una baita di montagna insieme al padre, Jean, che da anni ha adottato il nomadismo come stile di vita, in segno di ribellione verso la società borghese e nel tentativo di recuperare un rapporto sano con la natura. Quando undici anni prima la madre di Sylvain e Pierre se ne è andata, ottenendo la custodia dei bambini, Jean li ha rapiti e condotti con sé. Nonostante i figli abbiano deciso volontariamente di restare con il padre, la giustizia francese lo ha condannato a due anni di prigione, costringendo i tre a vivere nascosti e a continue fughe per sfuggire alla polizia.
Una sera Pierre, esasperato dall’isolamento, fugge, e Sylvain si ritrova a vivere da solo con il padre, diviso tra l’affetto per il genitore e il desiderio di vivere una vita diversa e, forse, migliore.

Ispirato a una storia vera, il film di Jean Denizot colpisce con la forza della semplicità, raccontando la maturazione di un adolescente attraverso l’evoluzione dei suoi rapporti affettivi. Quello più interessante è senza dubbio quello con il padre, vero motore della vicenda: Jean è un padre premuroso e attento, che vuole il meglio per i suoi figli ed è disposto a vivere da fuggitivo pur di fare quello che pensa sia giusto per loro. Questo amore, a volte, finisce tuttavia per diventare soffocante, trasformandosi in una prigione per i due ragazzi.
Mentre Pierre decide di evadere, Sylvain resta con il padre, essendo ancora legato a quello stile di vita avventuroso ed errabondo.

Novello Huckleberry Finn, – non a caso il romanzo di Mark Twain funge da trait d’union tra lui e il fratello – Sylvain sembra godersi la sua vita sul fiume, ma è roso da un’inquietudine cui non riesce a dare un nome. L’incontro con Gilda, che diverrà il suo primo amore, lo costringe a mettere in discussione ciò in cui ha sempre creduto, uscendo dalla strada che il padre ha disegnato per lui per iniziare a seguire la propria.

Denizot realizza un film di grande sensibilità, che bilancia efficacemente divertimento e riflessione e racconta con tocco lieve una storia quasi incredibile, riuscendo a restituirne la dimensione più intima e quotidiana. Il suo lavoro su sceneggiatura e regia è sorretto da una bella colonna sonora e da ottimi attori, su cui spicca il giovane interprete di Sylvain, Zacharie Chasseriaud, una vera sorpresa per la sua capacità espressiva e la sua sensibilità. La crescita del suo personaggio accompagna il film e ne diventa la colonna portante, fino a un finale forse un po’ forzato, ma comunque efficace a livello cinematografico ed emotivo, in cui passato e presente di Sylvain si incontrano, aprendo una finestra su quello che potrebbe essere il suo futuro.

Nazione: Francia
Anno: 2013
Genere: Drammatico
Durata: 93’
Regia: Jean Denizot
Cast: Zacharie Chasseriaud, Nicolas Bouchaud, Jules Pélissier, Solène Rigot, Jean-Philippe Écoffey, Maya Sansa.
Produzione: Mezzanine Films
Data di uscita: Venezia 2013