“La guerra è dichiarata” di Valérie Donzelli

Distrutti, ma solidi. Storia di un amore.

Una giovane coppia affronta la dura prova della malattia del figlio e ne fa un film: scritto insieme, insieme lo interpretano, lei lo dirige.

Il secondo lungometraggio di Valérie Donzelli, potrebbe essere un buon “testo” per un corso di sceneggiatura e regia. Non per una raggiunta perfezione – la perfezione non è l’obiettivo – ma per la rara abilità di modulare il racconto con registri diversi, staccando e riprendendo al momento giusto, col tono giusto.

Giuliette e Romeo, due nomi destinati a essere detti insieme, si incontrano a una festa, si guardano ed è amore. Un amore che continua e che fa nascere Adam. Una felicità facile, raccontata con intrecci di musicali sequenze fino al giorno in cui viene dichiarata la guerra, quella lontana dell’Iraq e quella così vicina ai loro abbracci: la malattia di Adam, a diciotto mesi un cancro al cervello.
Giuliette e Romeo, rapidamente, devono diventare grandi. Con paura, dolore e amore scendono in battaglia, si armano di speranza, imparano a resistere non perdendo la leggerezza. Attorno a loro si stringono gli affetti, le famiglie, gli amici; ognuno com’è, come può, ma stretti cedono il calore necessario per sopravvivere alla paura, alle attese.

Un film vitale, a volte rapido come un videoclip e sentimentale come un film di Truffaut o Demy, la colonna sonora rafforza questa sensazione. L’autobiografico, il dramma di un genitore che attende la vita o la morte del proprio bambino, non sono cosa facile da mettere in scena, né da guardare. Valérie Donzelli e Jérémie Elkaim trasformano un privato e drammatico percorso in opera filmica, raccontano e documentano il sospetto, la diagnosi, e la lunga terapia. Sono le speranze e i giorni bui di una coppia che modifica completamente la sua vita, rinuncia alla propria casa, ospedalizzandosi col proprio bambino. Raccontano, le parole da dirsi e da dire, raccontano i silenzi e quel che resta, dopo tutto questo. Non si ha la sensazione di guardare dal buco della serratura, nulla è impudico; è solo sentimentale. La scrittura alterna una favola colorata, di sguardi, di bocche da baciare, di gioco complice, a un dolore che esce dallo schermo e percorre la sala, all’improvviso, per poi essere risospinto via, da un colore brillante: una battuta, una risata, una casa da imbiancare ballando.

Più voci narranti accompagnano una costruzione a flashback, che dichiara subito il lieto fine. I set sono naturali e i luoghi di cura sono quelli conosciuti durante la malattia del figlio. Per questo occorre una soluzione “super discreta”, una macchina fotografica Cannon, che fa riprese in HD con luce naturale. La difficile messa a fuoco, riduce il dinamismo della macchina a mano, privilegiando le inquadrature fisse, ritmate poi con i tagli di montaggio. Solo la sequenza finale è stata girata in 35 mm, per garantire un rallenty a regola d’arte.

Fuori concorso al TFF 2011, film d’apertura a la Semaine de la critique a Cannes 2011, candidato per la Francia come miglior film straniero agli Oscar 2012, in Italia è distribuito da Sacher.

Titolo originale: La guerre est déclarée
Nazione: Francia
Anno: 2011
Genere: Drammatico
Durata: 100′
Regia: Valérie Donzelli
Sito ufficiale:
Cast: Valérie Donzelli, Jérémie Elkaïm, César Desseix, Gabriel Elkaïm, Brigitte Sy, Elina Löwensohn, Michèle Moretti, Philippe Laudenbach, Bastien Bouillon, Béatrice De Staël
Produzione: Rectangle Productions
Distribuzione: Sacher Distribuzione
Data di uscita: 01 Giugno 2012 (cinema)