L’attesa è stata lunga, ma finalmente ci siamo. Dopo sei anni e una marea di interrogativi, Lost volge alla conclusione. Sono 18 gli episodi che ci separano dalla fine, molte domande troveranno risposta, altre probabilmente no. Quel che è certo, a giudicare da questa spettacolare doppia (e ultima) premiere, è che i colpi di scena non mancheranno.
Eravamo rimasti allo scoppio della bomba, che avrebbe dovuto resettare gli ultimi tre anni delle vite dei protagonisti (cinque per gli spettatori) ed impedire lo schianto del volo 815. E a una prima occhiata sembra che abbia funzionato: Jack è sull’aereo e guarda fuori dal finestrino come nel primo episodio, solo che stavolta la turbolenza passa e l’aereo non si spezza in due. Rivediamo anche molti personaggi di cui la trama ci aveva privato: Boone, Rose, Bernard, Arzt, Frogurt (chi, vedendolo insultare Kate alla fila per i taxi, non ha un po’ sperato di vedere un’altra freccia infuocata colpirlo in pieno petto?), e sentiamo perfino la voce del pilota (nonostante non figuri tra i credits, si tratta proprio della voce di Greg Grunberg, il Matt Parkman di Heroes). Qualcosa però non quadra, e a indicarcelo ci sono alcune piccole/grandi differenze rispetto a ciò che conoscevamo. Tra le tante: Jack ha una ferita sul collo; con Boone non c’è Shannon; Hurley è baciato dalla fortuna; Charlie ingoia l’eroina invece di gettarla; la bara di Christian Shephard non è a bordo, e c’è invece Desmond. Ma, soprattutto, un suggestivo tuffo nel mare ci mostra che l’isola al momento è abitata solo da squali tatuati Dharma, infatti è completamente sommersa.
Dunque è così? Jack ce l’ha fatta e tutto è stato azzerato? Ma naturalmente no: dopo la sigla infatti vediamo che lo scoppio della bomba ha avuto (anche) un altro effetto, quello di riportare i nostri protagonisti nel 2007. Giusto in tempo per farci rivedere un altro straziante addio tra Sawyer e Juliet: stavolta per la biondina è proprio finita. Ma prima di andarsene, la sua coscienza sembra viaggiare in un altro tempo o in una realtà alternativa (come per Desmond all’inizio della terza stagione, dopo aver fatto esplodere la botola, o per Charlotte prima di morire, in Questo posto è la morte), e in questo flash invita qualcuno (Sawyer, presumibilmente) a prendere un caffè. Inoltre, dopo essersene andata, consegna tramite Miles un altro messaggio: «Ha funzionato».
Intanto Sayid è sempre prossimo alla morte, e per salvarlo il fantasma di Jacob (!) suggerisce ad Hurley di portarlo al Tempio. Per la prima volta vediamo dunque il vero Tempio, nascosto dietro al luogo che conoscevamo. Qui risiede una nuova comunità di Altri, capitanata dall’asiatico Dogen e dal suo traduttore Lennon, e che tra i suoi membri vede anche l’hostess Cindy, rapita (?) nella seconda stagione e vista per l’ultima volta nella terza. Qui i nostri evitano di essere uccisi grazie alla custodia data ad Hurley dallo stesso Jacob, che scopriamo contenere un manufatto dell’Ankh, il simbolo della croce egizia (lo stesso che teneva in mano la statua), il quale a sua volta contiene un misterioso foglietto che fa cambiare idea agli Altri, ora decisi a salvare Sayid. Qualcosa però va male, perché l’acqua miracolosa non è più pura (a causa forse della morte di Jacob?), e Sayid affoga. Dopo che ci hanno tenuto per mesi in sospeso sul destino di diversi personaggi, è dunque ormai ora di fare il “conto dei morti”: Jacob? Sì. Juliet? Sì. Sayid. Sì. Anzi, no. Nel finale infatti l’iracheno inaspettatamente “risorge”. Avrà perso la sua innocenza, come Ben? Oppure proprio Jacob, che sembrava particolarmente interessato al suo destino, avrà preso possesso del suo corpo per combattere la nemesi che risiede in Locke?
Già, Locke. Nel doppio episodio c’è spazio anche per questa terza linea narrativa, che si svolge contemporaneamente (anche se dall’altra parte dell’isola) a quella del Tempio. Fino alla prossima smentita, apprendiamo che la nemesi (ancora non sappiamo il suo nome, ma tra dei tanti affibbiatigli in rete il più divertente è sicuramente Farlocke) è il mostro di fumo. La novità è che vuole tornare a casa: non si sa se intenda il Tempio, come vogliono farci pensare i suoi abitanti che si preparano a difendersi con la cenere, oppure… un altro pianeta, in stile E.T.? Fatto sta che è molto deluso da tutti, a cominciare dall’incredulo Richard (del quale si accenna un passato in catene, altro indizio a supporto della teoria secondo cui Richard è arrivato sull’isola come schiavo della Roccia Nera?).
Chi si aspettava subito tante risposte, confidando nel fatto che è l’ultima stagione, sarà rimasto inevitabilmente deluso, e forse ha sbagliato telefilm. Una delle curiosità maggiori era cosa si sarebbero inventati gli autori per questo ultimo anno sul piano dello stile narrativo, dopo flashback, flashforward e viaggi nel tempo. La risposta è “flash sideways” (definizione coniata dagli stessi Lindelof&Cuse), ovvero un’alternanza tra due realtà parallele. Da qui anche il titolo, LA X, che si riferisce effettivamente all’aeroporto di Los Angeles (LAX), ma con tutta probabilità contiene anche un riferimento ai comics americani, nei quali spesso la X sta ad indicare una realtà parallela (le due versioni che ci vengono mostrate potrebbero quindi essere chiamate Lost e Lost X). Una scelta sicuramente originale e coraggiosa, ma funzionerà? A 18 puntate dalla fine, c’è davvero bisogno di sequenze che non solo rallentano il ritmo, ma per il momento sembrano anche fini a se stesse? Il trucco potrebbe stare nel fatto che forse non si tratta di un semplice “What if…?”, forse le due linee narrative sono destinate a convergere, ma come e perché rimane tutto da vedere.
A suggerire questa ipotesi ci sono le tante differenze con il volo originale, a partire da Desmond. La sua presenza è la più enigmatica, anche perché Jack sembra essere l’unico a notarla (o gli autori ci stanno solo prendendo in giro?). Anche il fatto che allo stesso Jack sembri di conoscerlo, potrebbe non riferirsi all’episodio dello stadio visto nella premiere della seconda stagione (dopotutto il passato è cambiato, magari Widmore non ha mai organizzato la regata e Desmond non ha fatto quell’allenamento), quanto piuttosto a una rimembranza, un presentimento di qualcosa che doveva succedere e poi non è successo. Ipotesi pazza: Desmond, da sempre il personaggio più abituato a far “viaggiare la propria coscienza”, potrebbe venire dall’altra realtà parallela, e trovarsi su quell’aereo per un motivo specifico. Congetture che lasciano il tempo che trovano, quel che è certo è che, ora come ora, le incongruenze sembrano dietro l’angolo: abbiamo visto come molti dei personaggi fossero stati “indirizzati”, o comunque fossero destinati a prendere quel volo proprio per arrivare sull’isola. Vedremo se si tratta di discrepanze che verranno giustificate o meno.
Per chiudere, due annotazioni. La prima sul cast: nei credits entrano tra i personaggi regolari Jeff Fahey (Lapidus), Zuleikha Robinson (Ilana) e finalmente Nestor Carbonell (Richard), e inoltre come ampiamente preannunciato rientra Emilie de Ravin (Claire). Esce invece Elizabeth Mitchell, e qualche sospetto c’era, visto che da quest’anno l’attrice è impegnata sul set di V. È probabile comunque che, in un modo o nell’altro, rivedremo Juliet prima della fine. La seconda annotazione riguarda invece l’ultima scena tra Jack e Locke, che ci permette, oltre che di constatare la bravura di Terry O’Quinn, magnifico nell’interpretare due ruoli così diversi all’interno dello stesso episodio, anche di riflettere sul rapporto che ha sempre legato questi due. Senza l’isola, forse avrebbero davvero potuto essere amici. E magari è proprio a questo che servono questi flash sideways, a farci vedere che (parole di Jack) «Niente è irreversibile».
TITOLO ORIGINALE: LA X
PRIMA TV USA: 2 febbraio 2010 – ABC
PRIMA TV ITALIA: 10 febbraio 2010 – Fox
SCRITTO DA: Damon Lindelof & Carlton Cuse
DIRETTO DA: Jack Bender
GUEST STARRING: Elizabeth Mitchell (Juliet), L. Scott Caldwell (Rose), Sam Anderson (Bernard), Dominic Monaghan (Charlie), Ian Somerhalder (Boone), Daniel Roebuck (Leslie Arzt), Sean Whalen (Neal ‘Frogurt’), Fredric Lehne (Sceriffo Mars), Kimberley Joseph (Cindy), Greg Grunberg (Seth Norris), Brad William Henke (Bram), Mark Pellegrino (Jacob), Hiroyuki Sanada (Dogen), John Hawkes (Lennon).