L’ultima stagione di Lost continua sulla falsariga della prima: dopo l’episodio Kate-centrico, ora è la volta di calarsi nei panni di Locke, ma anche in quelli fumosi del mostro. Ancora una volta Terry O’Quinn può quindi offrirci una magnifica interpretazione di due personaggi che sembrerebbero agli antipodi, ma che forse non lo sono neppure così tanto.
Com’è la vita del John Locke di Lost X? Abbiamo visto che nella “realtà alternativa” Kate è sempre una fuggiasca, Claire è sempre incinta e Jack è sempre orfano di padre. E pure Locke è ancora sulla sedia a rotelle e incastrato in un lavoro che non ama, ma ci sono un paio di differenze sostanziali: sta per sposarsi con Helen (la fidanzata che nella timeline originale l’aveva lasciato anni prima, per poi morire di aneurisma nel 2006), e il padre è uno dei pochi invitati che non possono mancare al matrimonio. Viene spontaneo dunque chiedersi come John sia rimasto paralizzato in questa realtà, ed è un peccato visto che a questa domanda si era appena avuta la risposta dopo cinque lunghi anni di dubbi. In ogni caso Locke viene licenziato per aver mentito sul suo walkabout (tradotto con un “giro in giro” veramente poco felice, considerato anche che nelle precedenti stagioni si era utilizzato normalmente “walkabout”). Per fortuna il ricco magnate Hugo Reyes, attraverso un colloquio con la responsabile Rose Nadler, gli offre un lavoro di supplente nella scuola dove insegna il professore di storia europea Benjamin Linus. E chi più ne ha più ne metta.
Sull’isola, però, il vero Locke è morto. E finalmente ci si decide a dargli una degna sepoltura, accanto alle tombe di losties che ci hanno lasciato da tempo. Durante il funerale («Mai visto uno così strano» sentenzia un Lapidus “voce del popolo”) Ben confessa di essere stato lui ad ucciderlo. Come del resto ha fatto con Jacob (di cui Ilana ha raccolto le ceneri). Beh, è probabile che sarà accolto a braccia aperte al Tempio, dove il gruppo è ora diretto. Ma il protagonista dell’episodio non è solo Locke ma anche colui che ne ha preso (definitivamente, a quanto dice la stessa Ilana) le sembianze, ovvero il mostro di fumo, del quale all’inizio abbiamo un’efficace e accattivante soggettiva primaria. Questi invita prima Richard, e poi al suo rifiuto Sawyer, a seguirlo, con quello che sembra tanto un dialogo tra gli autori e lo spettatore: «Vieni con me, e ti prometto che ti metterò al corrente di tutto». Richard, meno sorpreso di vedere James di quanto ci si aspetterebbe, considerato quanto ha detto a Sun poche ore prima («Ho visto morire i tuoi compagni»), tenta di dissuaderlo. Ma tra i due, al momento Sawyer è senz’altro il più lucido e consapevole: sa benissimo che quello non è davvero John Locke, ciononostante lo seguirà lo stesso.
Nel frattempo il fumo, che di solito è il protagonista delle strane apparizioni isolane, stavolta ha a sua volta una visione (visibile anche a Sawyer, ma non a Richard): quella di un ragazzino biondo (un giovane Jacob?) che gli ricorda: «Conosci le regole. Non ucciderlo, non puoi». E la risposta, «Non dirmi quello che non posso fare», rende chiaro che il nostro falso Locke è più simile al vero Locke di quanto forse lui stesso non sappia. I due vanno infine in una grotta sulla scogliera, nella quale troviamo una bilancia (altro simbolo ricorrente nella cultura egizia) con un sasso bianco e uno nero, l’esemplificazione più esplicita del dualismo che ormai da anni abbiamo imparato a conoscere. Non solo, sulle pareti della caverna Jacob ha scritto i nomi di centinaia di potenziali “candidati”, tra cui Locke (4), Reyes (8), Ford (15), Jarrah (16), Shephard (23) e Kwon (42). A quanto pare Jacob era alla ricerca di un valido successore per proteggere l’isola, e ha manipolato le vite dei protagonisti proprio per condurli lì. Ma di fronte alla scelta postagli dal finto Locke, Sawyer decide che vuole tornare a casa.
Il sostituto è un episodio sicuramente più riuscito di Quello che fa Kate, nonostante dei difetti che comunque a questo punto sono imputabili alla stagione in generale: l’interesse relativo per gli avvenimenti nei flash sideways, l’eccessiva divisione dei personaggi in gruppetti poco legati tra loro e ovviamente la cronica assenza di Desmond Hume. Bella la scelta del titolo, il cui significato è molteplice. Nell’episodio abbiamo infatti a che fare con diversi “sostituti”: Locke che diventa un supplente a scuola, il fumo che si sostituisce allo stesso Locke prendendone l’aspetto, Sawyer scelto come rimpiazzo di Richard per seguire il finto Locke, e naturalmente la ricerca di un successore da parte di Jacob.
L’episodio in ogni caso entra di diritto nella “mitologia” della serie, grazie al rilievo che nel finale viene finalmente dato ai fatidici numeri. La famosa sequenza 4-8-15-16-23-42 è stata al centro di molteplici ipotesi sin dalla prima stagione, e qui scopriamo il suo legame con Jacob. Non è ben chiaro, tuttavia, se la lista fatta da quest’ultimo sia “causa” o “conseguenza” dell’importanza di cui sono intrisi quei sei numeri: il fatto che i nostri protagonisti siano abbinati ad essi è solo un altro esempio di come il destino ha influenzato perfino Jacob durante la compilazione della lista, oppure è proprio da quella lista che nasce la sequenza della stazione Cigno, la combinazione vincente della lotteria o ancora l’equazione di Valenzetti, che secondo la Lost Experience (la “caccia al tesoro” interattiva proposta dagli autori nella pausa tra la seconda e la terza stagione) predice la data di estinzione dell’umanità? In attesa di ulteriori indizi, ci prepariamo al prossimo episodio che, tanto per restare in tema di numeri ricorrenti, sarà il numero 108 della serie. E tanto basta per incuriosirci.
TITOLO ORIGINALE: The substitute
PRIMA TV USA: 16 febbraio 2010 – ABC
PRIMA TV ITALIA: 24 febbraio 2010 – Fox
SCRITTO DA: Elizabeth Sarnoff & Melinda Hsu Taylor
DIRETTO DA: Tucker Gates
GUEST STARRING: L. Scott Caldwell (Rose Nadler), Billy Ray Gallion (Randy Nations), Suzanne Krull (Lynn Karnoff), Katey Sagal (Helen Norwood).