Sabato 28 aprile 2007, a Borgoricco (Pd) si è tenuto lo spettacolo di danza verticale della coreografa Wanda Moretti.
La performance è inserita nel progetto dell’Associazione IL POSTO di Venezia e sostenuto dalla Regione Veneto, che ha deciso d’ inserire l’iniziativa nel programma d’interventi per l’arte contemporanea.
Collaborano al progetto: Università IUAV di Venezia, Facoltà di Design e Arti, INARCH Veneto, Comune di Venezia, Comune di Borgoricco, Comune di Portogruaro.
L’esibizione di sabato 28 aprile rientra in un progetto d’ampio respiro, nato dallo studio e dal censimento eseguito sui vari musei del Veneto che ospitano opere del Novecento o del presente.
Da questa profonda riflessione è nato un nuovo modo di considerare gli spazi museali, valutandoli soprattutto in base al legame tra le collezioni e l’ambiente fisico che le ospita.
I capolavori artistici e gli spazi esercitano sugli individui un’inevitabile reazione emotiva.
Il corpo umano diventa quindi l’elemento di percezione e intermediazione supremo in questa fase conoscitiva ed intuitiva. “Incorporarti” considera il corpo l’elemento privilegiato d’approccio all’arte contemporanea, il movimento, suo primario mezzo d’espressione e la danza, arte del movimento. Ingredienti fondamentali dello show sono quindi corpo, movimento e danza.
Trisha Brown, con Walking on the wall del 1974, fa conoscere al mondo la danza verticale.
Dalla sua diffusione, risalente alla seconda metà degli anni ’70, questa disciplina, oggi, ruota attorno a temi legati alla contemporaneità, impegnandosi nella ricerca di nuove forme di movimento. Si avvale, quindi, anche dell’esperienza sortita da altre discipline sportive, in primis l’arrampicata sportiva.
In questo progetto in particolare, i ballerini si mettono in relazione con l’architettura, prendendone in considerazione forme e movimenti che ne possono scaturire.
Dopo l’esperienza presso Il Fondaco dei Tedeschi di Rialto a Venezia, Wanda Moretti ha pensato ad uno spettacolo che interagisca con le pareti del Teatro di Aldo Rossi di Borgoricco e della ciminiera vicina.
Ecco allora che tutti i riferimenti a cui gli spettatori sono abituati vengono ad essere sovvertiti dai corpi che sfruttano le verticali come piano di riferimento e dai loro movimenti amplificati dall’interazione con l’aria e la forza di gravità.
Il coinvolgimento emotivo è accentuato dai riflettori che focalizzano l’attenzione sulle figure dinamiche, esaltandone giochi di luce, ombre e colori. Non meno fondamentale l’apporto delle musiche per sax, loops e live electronics di Marco Castelli.
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