“Shuiyin Jie (Trap Street)” di Vivian Qu

Amori giovanili

Settimana della Critica 2013
Il film è uno sguardo delicato e mordente su una società stravolta dalla ossessione del controllo. La regista pennella le sue scene soffrendo lei stessa questa esperienza in un regime come quello cinese. Infatti questa sua prima opera, nel lungometraggio, ha subito moltissimi controlli per poter sbarcare al Lido.

Il film scorre come il racconto di poche giornate uguali a tante altre per due giovani che, incontrandosi per caso, sono coinvolti in un poetico e innocente amore giovanile. Una oppressione impalpabile tuttavia grava su persone e cose mentre l’occhio del grande fratello registra implacabile.

Il giovane ingegnere toponomastico ha avuto la fortuna-sfortuna di innamorarsi e incontrarsi furtivamente con una piacente ragazza addetta al laboratorio 203 , deposotitario di segreti di Stato . Nemmeno i sentimenti più intimi vengono rispettati, sottoposti a implacabili torture psicologiche.

La lentezza dei movimenti, la essenzialità del parlato, i molti sottintesi sono caratteri ricorrenti in questa fimografia tecnicamente abile ma culturalmente di non sempre ad alto livello. Vivian Qu assorbe dai suoi grandi maestri asiatici la nobiltà del musicale sentire interiorizzato e il ballabile dei loro colloqui. La sceneggiatura infatti è armoniosa con pause eloquenti e ben dosate e tutti i personaggi – oltre ai due giovani protagonisti – mantengono il self control dignitoso, eredità di un’alta cultura confuciana.

Ci si augura che la giovane regista Qu prosegua nel solco dell’originalissima filmografia asiatica.

Titolo originale: Shuiyin Jie
Titolo inglese: Trap Street
Regia: Vivian Qu
Sceneggiatura: Vivian Qu
Fotografia: Tian Li, Matthieu Laclau
Montaggio: Yang Hongyu
Scenografia: Liu Qiang
Luci: Wong Chi Ming
Suono: Zhang Yang
Interpreti: Lu Yulai, He Wenchao

Produzione: 22 Hours Films
Formato: DCP, colore, 1:1.85
Durata: 93 min