“SHYLOCK, L’ARTE DELLA MASCHERA”

Anteprima studio di “Shylock, l’arte della maschera”, nuova produzione di Pantakin

Dopo Pirandello, la compagnia veneziana rivisita al Teatro Junghans un capolavoro shakesperiano, “Il mercante di Venezia”

Anteprima di “Teatro in Campo 2005” al Teatro Junghans della Giudecca nei giorni scorsi. Con la figura di Shylock, nel bene e nel male protagonista del dramma shakespeariano “Il mercante di Venezia”, intende misurarsi anche la compagnia Pantakin da Venezia inserendo nel programma della prossima edizione di Teatro in Campo “Shylock, l’’arte della maschera”, di cui è stata proposta un’anteprima-studio al Teatro Junghans alla Giudecca a corollario della giornata sul tema “Considerazioni intorno al caso di Shylock” di venerdì 24 giugno.

E lo spettacolo prende le mosse proprio dalla scena conclusiva del dramma shakespeariano calando lo spettatore nel contesto della nota vicenda che viene, poi, in un’originale ricostruzione ad incastro che porta la firma di Miriam Tessaro e Michele Modesto Casarin, ripercorsa, in maniera ora provocatoria ora irriverente, in tutti i suoi contraddittori sviluppi. Una rilettura veramente in libertà del testo di Shakespeare che fa perno su immutabilità e fissità del personaggio Shylock di fronte all’incalzante successione di eventi di cui si trova al centro: e le liberatorie varianti introdotte in questo spettacolo, tappa conclusiva di un percorso sullo studio della maschera che ha già impegnato Pantakin ne “Il Principe Moro” e in “Lazzaretti Lazzaroni”, non fanno che acuire il contrasto.

Da un lato la pervicacia con cui Shylock si arrocca sulle proprie posizioni (ed in più scene si avverte il rigore e la disciplina di un approccio classico al grande testo), dall’altro un contesto costruito accentuando aspetti dei caratteri dei vari personaggi in cui il grottesco spesso sotteso in questo lavoro alla scrittura shakespeariana si stempera in ironiche trovate: si canta (spesso canzoni moderne), si balla, Shylock si muove in sedia a rotelle, Jessica è alla ricerca del suo “kharma”.

Nel segno della Commedia dell’Arte e dell’uso della maschera, si alternano vari registri di interpretazione e recitazione. Ma puntuale in questa rilettura “in progress” di Michele Modesto Casarin (pure protagonista), prende il sopravvento la poetica del grande Shakespeare. Quasi certamente, vista l’intensità di alcune scene e le maiuscole interpretazioni offerte anche quando gli attori di Pantakin non “rileggono”, indugiando nella dimensione ludica, “Il mercante” ma lo interpretano, la compagnia è in grado di proporre una più che apprezzabile edizione ortodossa dell’opera shakespeariana. Ma la ricerca è altra cosa, anche se può portare disomogeneità e necessità di aggiustamenti. Comunque, alla seconda replica (sono state solo due queste anteprime studio) ben cinque chiamate per gli instancabili e onnipresenti in scena (spesso anche quando non recitavano ovviamente per scelta del regista) Manuela Massimi, Roberto Serpi, Marta Dalla Via, Elisa Canessa, Francesco Manenti.