Concorso
Anche questa volta punge e bacchetta Jason Reitman, il regista di Thank You For Smoking e Juno (vincitore di un Oscar per la Miglior Sceneggiatura) che con Tra le Nuvole affronta un tema estremamente attuale: è meglio vivere da single in libertà, sganciati da qualsiasi obbligo relazionale verso la famiglia e gli affetti o è meglio una vita in condivisione ma inevitabilmente fatta anche di rinunce? Il film che è stato presentato in Concorso al Festival Internazionale del Cinema di Roma porta sullo schermo un George Clooney pienamente maturo e capace di unire al piglio comico quel fascino hollywoodiano che pochi attori americani sanno attualmente gestire con intelligenza.
La grande metafora del volo e della civiltà occidentale globalizzata che si srotola tra le immagini composite delle vedute aeree dell’America del XXI secolo racchiude quell’illusione, fatale, che il post american dream della McSociety ha partorito quando l’idea del raggiungimento della felicità si è andata a intrecciare con la libertà incondizionata dell’individuo. Ryan Bingham (George Clooney) incarna l’affascinante middle man in carriera, un cinico individualista fiero della propria indipendenza.
Bingham vende la sua filosofia ai meeting esclusivi dell’élite americana dove propone al suo uditorio di mettere tutti gli affetti in uno zaino (oggetti, persone care) e bruciarlo. Ryan non crede nella famiglia, nel matrimonio, nelle relazioni, solo nella cura incondizionata di se stessi. Questo è il segreto della sua felicità. Viaggia continuamente e nel portafoglio ha una collezione di carte di credito, pass e convenzioni con i migliori hotel statunitensi. Il suo principale obiettivo è quello di raggiungere 10.000 miglia di volo ed entrare nel club dei migliori viaggiatori di tutti i tempi.
Ryan viaggia per lavoro, un lavoro insolito. Si tratta di licenziare le persone per conto di aziende che devono ridurre il personale, dando il ben servito, come dice lui, in modo da rendere il limbo più tollerabile. Anche Alex (Vera Farmiga) è un’incallita viaggiatrice e le loro strade s’intrecciano, irrimediabilmente. Ma la vita di Ryan sta per cambiare. Messo sotto pressione dalla giovane Anna Kendrick (Natalie Keener) che ha convinto il capo di entrambi a risparmiare sui viaggi per eseguire i licenziamenti online e dall’imminente matrimonio della sorella, Ryan si trova ben presto a mettere in discussione la sua scelta di vita.
Come sottolinea Reitman, Ryan è un tricky charachter, un personaggio fastidioso che si mette in opposizione alla società, un vero e proprio terminator. Convinto di poter essere ovunque – come del resto la globalizzazione ci ha abituato a pensare – Ryan finisce per perdere il senso del luogo, attitudine che i media ci hanno abituato a sperimentare come recita il mediologo Meyerowitz.
Tra le Nuvole mostra il suo valore nella sceneggiatura scritta dallo stesso Reitman che prende spunto dal romanzo di Walter Kirn e parla della vita di un tagliatore di teste aziendale, uno spaccato sul dramma del licenziamento che il regista ha voluto sottolineare nel film inserendo le testimonianze di una ventina di persone realmente licenziate. Reitman racconta: “Volevamo che le scene dei licenziamenti fossero il più possibile veritiere, perciò… ci siamo recati a Detroit e St. Louis, le due città più colpite dalla disoccupazione, lo scorso anno, e abbiamo pubblicato annunci diffondendo la notizia che stavamo facendo un film su questo argomento e stavamo cercando gente disposta a parlare della propria esperienza.”
Titolo originale: Up in the Air
Nazione: U.S.A.
Anno: 2009
Genere: Commedia, Drammatico
Durata: 108′
Regia: Jason Reitman
Sito ufficiale: www.theupintheairmovie.comCast: George Clooney, Vera Farmiga, Anna Kendrick, Jason Bateman, Danny McBride, Melanie Lynskey, James Anthony, Steve Eastin, Tamala Jones, Dave Engfer
Produzione: Cold Spring Pictures, DW Studios, Paramount Pictures, Right of Way Films
Distribuzione: UIP
Data di uscita: Roma 2009