Settimana della Critica 2013 – Film d’Apertura
Sergio e Alfredo sono due fratelli di Napoli che condividono la passione per la musica. Quando, dieci anni prima, Alfredo ha deciso di partire per l’India e diventare monaco buddhista, Sergio, deluso dalla scelta del fratello, ha abbandonato il suo sogno di diventare musicista e ha comprato la licenza di tassista dello zio. Il taxi è il suo piccolo regno, il suo punto di ascolto dove si ritrovano i personaggi più disparati.
La notizia della morte di Alfredo interrompe il tran tran della vita di Sergio, riaprendo antiche ferite e costringendolo a fare i conti con il passato e a riesaminare la sua vita.
Alessandro Rak, all’esordio in un lungometraggio d’animazione, dirige un film ambizioso, che cerca di abbracciare una molteplicità di tematiche complesse, dal segreto della felicità al rapporto con la morte. Il tentativo riesce solo in parte: laddove alcune scene sono commoventi e dotate di una forte carica emotiva, – l’incontro con lo zio su tutte – altre sono caratterizzate da una prosaicità eccessiva, che finisce in alcuni casi per rendere il film stucchevole e ripetitivo. Il film eccede in momenti onirici che, pur disegnati splendidamente, appesantiscono la trama e ne sminuiscono l’efficacia e l’intensità.
L’animazione dei personaggi risente chiaramente di influenze fumettistiche, ed è caratterizzata da tratti intensi ed espressività essenziale. Il regista mostra però di aver imparato la lezione dei maestri di animazione orientale, Miyazaki in testa, nella realizzazione degli ambienti e dei paesaggi, meravigliosi e quasi pittorici nel gusto e nello stile. I momenti onirici vengono caratterizzati con l’uso di colori di volta in volta freddi o caldi, ottenendo un effetto chiaroscurale che sottolinea lo stato d’animo del protagonista senza però perdere definizione.
La musica non è mero accompagnamento, ma diviene strumento espressivo e coprotagonista del film, espressione del rapporto irrisolto di Sergio con il fratello e con la vita in generale. La colonna sonora spazia tra vari generi, dalla musica classica al jazz e al blues, inseguendo i sentimenti e i ricordi di Sergio, un fiume di immagini, sensazioni e note che scorre senza sosta, come la pioggia che cade su una Napoli in bilico tra l’apocalisse e la redenzione.
L’arte della felicità è un’opera complessa, poetica e non banale, capace di toccare con efficacia le corde emotive dello spettatore e di stimolarne la riflessione. Nonostante alcuni passaggi a vuoto e un’animazione abbastanza basilare, il film rappresenta efficacemente l’eterno inseguimento della felicità da parte dell’uomo che, impegnato in mille tentativi, spesso non si rende conto di averla già raggiunta.
Titolo originale: L’arte della felicità
Nazione: Italia
Anno: 2013
Genere: Drammatico
Durata: 93’
Regia: Alessandro Rak
Cast: Leandro Amato, Nando Paone, Riccardo Polizzy Carbonelli, Renato Carpentieri, Jun Ichikawa, Lucio Allocca, Patrizia di Martino.
Produzione: Big Sur
Data di uscita: Venezia 2013