Le specie minacciate sono uomo e donna.
Tomas e Josephine. Si sono appena sposati. Lui, completamente tatuato. Lei, che potrebbe diventare una Cenerentola moderna. E invece la classica storia del principe azzurro si avvolge al contrario. Erano felici. Il principe diventa la bestia. A lei, solo il ricordo ammaccato di quello che era un tempo. Un presente di botte, un passato familiare distrutto e un futuro che fa paura.
Melanie e il professore universitario. Poco più di 20 anni lei, 63 lui. Lei che resta incinta, loro che decidono di sposarsi e lui che insiste perché lei informi la famiglia. Il padre è furibondo. Intanto, il suo matrimonio (con la madre di lei) è fallito.
Anthony e la madre. Perché il padre è scappato con una danzatrice del ventre marocchina con la metà dei suoi anni. La madre è impazzita, Anthony è un eterno bambino chiamato a fare l’adulto, o un giovane adulto che si diverte a fare il giocoliere.
Le tre vicende naturalmente si intrecciano. Cliché, storie già viste, violenza fisica e verbale, differenze d’età, padri e figli bamboccioni. E altro. Forse troppo. La storia tra Melanie e il professore lasciata a metà (o a un quarto, un quinto). L’epilogo della storia tra Tomas e Josephine confezionato dalla prima scena. Anthony e la madre intercambiabili: chi è che ha bisogno d’aiuto? E’ tutto un già visto e rivisto. Storie che hanno stufato.
La violenza, l’alcool, la danzatrice del ventre. Il padre che, invece di dare retta al figlio e pagare le bollette, gli propone di presentargli un’amica della sua nuova fiamma. Il tutto che si gioca in due ore, ma che avrebbe potuto esaurirsi nei primi minuti: l’avevamo già sentito in qualche barzelletta, o visto in qualche noiosa soap opera.