Altri paesi invece, quelli virtuosi, hanno costruito attenendosi a un piano preciso, a costi ridotti, basandosi sulle reali necessità abitative della popolazione. Un’evidente contraddizione tra un’architettura congelata, “finita” e di grande visibilità e un’architettura capace di adattarsi, modificarsi ed evolversi.
L’architettura del “non finito” (unfinished) lascia così la porta aperta all’inaspettato, al non definitivo e alle possibilità di interventi futuri che ancora non possiamo immaginare oggi.
L’allestimento creato da Carlos Quintans e Iñaki Carnicero per il Padiglione della Spagna ai Giardini della Biennale è sobrio e pulito. L’elemento centrale è costituito da sette strutture mobili che ospitano Miradas, le sette serie fotografiche che documentano gli effetti desolanti della crisi. Le restanti sale del padiglione della Spagna contengono i 77 progetti che rispondono alla crisi in modo positivo: 55 selezionati dai curatori in 9 categorie di “non finito” e gli altri 12 realizzati da architetti under 40 su concorso pubblico promosso dai curatori con Jacobo García Germán, Ángel Martínez García Posada e Santiago Molina.
SPAGNAUNFINISHEDCommissario: Iñaqui Carnicero + Carlos Quintans. Curatore: Carnicero + Quintans.Espositore: Contemporary Spanish Architecture.Sede:Giardini