1 maggio: 10 minuti in tutto

Le cose da fare sono tante e non sempre si può assorbire in endovena la valanga di ore del concertone di Piazza San Giovanni. Mi ritrovo alle 21,30 in un bar e guarda caso la tv è accesa.

Sullo schermo compare un anziano di colore: ha la faccia da blues man di razza, ma non riesco a identificarlo. Dopo qualche secondo leggo la scritta alle sue spalle: è una frase di John Lennon, che cita Chuck Berry come sinonimo del rock and roll.
Chuck Berry! Chi l’avrebbe mai detto. Non credevo suonasse ancora, pensavo fosse rintronato a sufficienza da non potersi muovere da casa. Invece eccolo lì, strampalato senza dubbio, tanto da mettersi a chiacchierare col tastierista nel bel mezzo di un pezzaccio di quelli tosti. Dopo 5 minuti i miei amici ed io stiamo aspettando due cose: Johnny Be Goode e il duck walk: come per magia veniamo accontentati all’istante. Assistiamo all’epifania del rock e non ci resta che andare a sederci per bere qualcosa. 8 minuti di concertone.
Zampaglione dei Tiromancino pare un po’ sopra le righe e si lancia in una cover di Sunshine of you love. 2 minuti di concertone. Poi si deve abbassare il volume perché gli anziani devono giocare a carte e la musica dà fastidio: non badiamo più allo schermo e tutto finisce lì.