Sono le 21:30 quando finalmente Daniele Silvestri sale sul palco del Vulcanica Live Festival dopo essere stato introdotto dalle note di Elisa Coclite, in arte Casadilego.
“Sono qui per raccontarvi delle storie” – dice – “che è quello che faccio da trent’anni ed è quello che mi piace più fare da sempre non solo da quando lo faccio per mestiere perché siamo tutti fatti di storie, cresciamo anche grazie alle storie che ci raccontano, le favole che in fondo ci insegnano a distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra ciò che è bello e ciò che è brutto. Sono una bella responsabilità le storie. Sono anche quelle che ci avvicinano agli altri; l’altro può rimanere per sempre distante, diverso, persino nemico finchè noi non ne conosciamo la storia. Vorrei iniziare con una molto piccola che fa così..” e con il brano “Questo Paese”, che proprio piccolo non è, inizia il viaggio nelle canzoni del cantastorie recidivo come si definisce.
Per celebrare i tre decenni della sua carriera Silvestri sceglie, tra le tappe del suo tour, il Vulcanica Live Festival che quest’anno compie venticinque anni di attività vantando la presenza di grandi ospiti del panorama musicale italiano. Come lo scorso anno location ideale dell’evento sono gli incantevoli Laghi di Monticchio.
La bellezza di un territorio magnetico che si unisce a quella della musica di uno degli autori più stimati della scena contemporanea italiana; abile e sagace nel mescolare melodie orecchiabili, sperimentazioni e riflessioni culturali e politiche.
Nel corso degli anni, Silvestri ha collaborato con altri grandi artisti italiani, tra i quali Niccolò Fabi e Max Gazzé, (già ospiti nelle scorse edizioni del Vulcanica) con i quali il 6 luglio scorso ha celebrato al Circo Massimodi Roma i 10 anni del progetto comune chiamato Il Padrone Della Festa.
Il cantautore romano è stato insignito di diversi riconoscimenti tra cui il Premio Tenco e il David di Donatello per la miglior canzone originale dalla colonna sonora di Notturno Bus film del 2007 diretto da Davide Marengo. “A Bocca Chiusa” consolida il suo sodalizio con il cinema; il brano chiude l’ultima scena del film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani” e ne racchiude perfettamente il significato.
Durante la serata Silvestri ha interpretato “T’ador e t’ Ringraz” omaggio a Enzo del Re cantautore di Mola di Bari che sapeva far suonare ogni cosa, da una sedia al proprio corpo, “testimone millenario, simultaneamente modernissimo e antichissimo come solo può essere un uomo-artista che incarna la più antica e struggente dotazione espressiva del genere umano: l’arte di narrare e di narrarsi” ha scritto di lui Moni Ovadia.
“Non è interessante solo chi arriva prima. Spesso sono più interessanti le storie di chi arriva dopo o di chi non arriva affatto” dice il cantautore e intona “La classifica”.
Accompagnato da straordinari musicisti come Marco Santino e Davide Savarese, il cantautore romano regala un live intenso e partecipato tra successi più pop “Salirò”, “La Paranza”, “Le cose in comune” e testi toccanti e più che mai attuali come “While the children play”.
“Qualcosa di umano è più caro per me di tutte le ricchezze del mondo” scrivono i Fratelli Grimm; Silvestri si fa portavoce di questa riflessione facendo della sua musica veicolo sociale.
La conclusione perfetta arriva con “Cohiba”:“Venceremo adelante/ O victoria o muerte” canta il pubblico a squarciagola insieme al cantautore, il grido di chi, attraverso la propria arte cammina sempre in direzione ostinata e contraria.
@Foto di Giovanni Marino