Orizzonti
Un ragazzo di diciannove anni di origini indo-cinesi arriva in una grande città: è alla ricerca del fratello maggiore. Ma il vero scopo del viaggio non sarà più, ad un certo punto, quello di ritrovare il familiare: scoprirà invece l’amore e un modo diverso di guardare alla vita.
Alla terza prova con il lungometraggio, Ho Yuhang mostra di conoscere bene la politica del tempo dilatato tanto cara al cinema asiatico (Wong Kar Way, Tsai Ming Liang) e trasforma un viaggio d’azione (la ricerca di un fratello scomparso) in un viaggio di iniziazione e formazione, pieno di simbolismi e parole non dette.
Il giovane Tung, per ritrovare una dimensione familiare, parte dal suo piccolo villaggio diretto a Kuala Lumpur, città dove vive il fratello. Ma in realtà questo è solo un pretesto per prendere tempo e provare a crescere: sbattendo contro i propri limiti e le paure fino a sentirsi grandi.
La notizia della morte del fratello, ucciso in una rissa, gli impone di diventare uomo e non restare più alla sua ombra: è arrivato il momento di reagire, abbandonare la casa madre e farcela da solo.
Pellicola “fotocopia” di uno stile consolidato tra gli asiatici di grido, ma che male si inserisce in questo film poco capace di rischiare con originalità. La stessa storia raccontata nello stesso modo.
Titolo originale: Taiyang yu
Nazione: Malesia/Hong Kong
Anno: 2006-09-09
Genere: Drammatico
Durata: 102’
Regia: Ho Yuhang
Cast: Kuan Choon Wai, Lai Fooi Mun, Yasmin Ahmad, Cheung Wing Hong
Produzione: Paperheart Limited
Data di uscita: Venezia 2006