CARLO MOLLINO ARCHITETTO A TORINO

Costruire le modernità

Dopo le mostre di Torino e Parigi del 1989 dedicate a Carlo Mollino designer e fotografo, e quelle di Basilea e Vienna del 1991, nata dallo studio di alcune opere dell’autore della Casa del Sole di Cervinia e della Slittovia Lago Nero di Sauze d’Oulx, la Fondazione Palazzo Bricherasio presenta ad ottobre, presso l’Archivio di Stato di Torino, la mostra Carlo Mollino architetto, organizzata in collaborazione con la I Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.

Il comitato scientifico della mostra riunisce gli studiosi di uno dei progettisti più difficilmente inquadrabili nel panorama storiografico dell’architettura contemporanea italiana. Le ricerche condotte dal Politecnico e dall’Università degli Studi di Torino, dall’Accademia di Architettura di Mendrisio (Università della Svizzera Italiana), dalla Facoltà di Architettura di Napoli “Federico II” e dal Politecnico di Milano colgono l’occasione del centenario della nascita di Carlo Mollino per confrontare con disegni e documenti d’archivio la lettura data finora della sua opera.
Saranno ripercorsi quaranta anni della sua professione di architetto, dal 1933 al 1973: dalla costruzione della Sede della Federazione agricoltori di Cuneo, all’inaugurazione del Teatro Regio di Torino.

Uno dei principali obiettivi della mostra è mettere in rilievo la dimensione progettuale che Mollino negli anni si costruisce attraverso non soltanto la pratica e la cultura ancora ottocentesca appresa nello studio d’ingegneria del padre Eugenio, ma anche il rapporto con le arti figurative, misurato anche sugli spazi degli ambienti dove l’architetto ha lavorato.
L’influenza dei committenti privati e poi pubblici, la rilevanza delle collaborazioni professionali, dai progetti per la Società Ippica Torinese (1937-40) a quelli per la Camera di Commercio (1964-72), hanno determinato la più importante messa in scena dei modi di essere d’una città industriale e riflettono la natura straordinaria non solo di questo architetto ma di una professione, che tra gli anni trenta e l’avvio della società dei consumi rimane ancora radicata al suo territorio. Questo aspetto
valorizza anche gli immaginari di Mollino, che traspaiono nei disegni di abitazioni, sanatori, quartieri, edifici industriali, teatri, sale da ballo o «ambientazioni» d’interni. Anche i progetti di residenze economiche per Aosta, Pisa o Torino, il loro inserimento nel contesto della città esistente,
così come i meccanismi distributivi e i metodi costruttivi si possono leggere oggi in rapporto alle sue architetture più note.

Mollino, definito dai quotidiani del 1945 come uno degli architetti italiani più internazionali, negli anni cinquanta vive al margine della ricostruzione della sua città, prefigurando tuttavia un possibile sviluppo della Val di Susa, di Breuil-Cervinia e Valtournanche con architetture montane che
presto diventano icone della modernità.

Così, negli anni sessanta, Mollino paga il prezzo delle contraddizioni che modi differenti di interpretare la tecnica producono nella contemporaneità con la distruzione della sua architettura più riuscita – la sede della Società Ippica – e con l’esclusione di uno dei suoi progetti più sorprendenti dal concorso per il Palazzo del Lavoro di Italia ’61.

Architetto appartenente a un’élite sociale ancora poco nota della Torino industriale, Carlo Mollino con i suoi disegni, la sua biblioteca e i suoi collaboratori,riflette i risvolti d’una storia letta solo attraverso le architetture, che lui stesso ha definito mezzi fisici per comunicare le trasformazioni
delle abitudini del vivere in una società, quasi cinematografica.

Scheda di allestimento

L’Archivio di Stato di Torino offre le sue magnifiche sale, integre nell’architettura e negli arredi, all’allestimento della mostra dedicata a Carlo Mollino. Gli ambienti, disegnati dal regio architetto Filippo Juvarra come spazi voltati contenenti imponenti armadiature, costituiscono un ambiente ideale per mostrare l’opera di un professionista che ha tratto dalla conoscenza della realtà e della storia di Torino e del Piemonte le ragioni e l’ispirazione del proprio fare.

Quasi gli armadi avessero aperto le proprie ante e le cassettiere si fossero dischiuse, disegni, progetti e modelli degli interventi molliniani trovano collocazione su grandi tavoli posti al centro degli spazi. È come se una serie d’ideali stanze dello studio dell’architetto si ricostituissero al cospetto delle severe linee dello Juvarra per mostrare ciascun progetto nella dimensione del profondo lavoro da cui veniva sempre accompagnato.

Salendo dal piano terra la sequenza espositiva individua gli interventi ordinati tipologicamente e cronologicamente avendo cura di delineare l’ambiente culturale, sociale e tecnico in cui si sono formati. Non casualmente le sale si aprono sull’architettura del Teatro Regio la cui vista è suggerita come compimento visivo dell’esposizione. Il viaggio nel mondo del progetto di Carlo Mollino si conclude con la ricostruzione della biblioteca che offre i testi cari all’architetto alla lettura del pubblico.

CARLO MOLLINO ARCHITETTO. “COSTRUIRE LE MODERNITÀ”
Archivio di Stato – Piazzetta Mollino, Torino

dal 13 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007
Inaugurazione: 12 ottobre, ore 18.30
Orari: da martedì a domenica 10 – 19 – chiusura: lunedì
Prezzi: intero: 7,00 euro, gruppi e convenzioni: 6,00 euro, ridotto: 5,00 euro, bambini (6 – 14 anni): 3,50 euro
Curatela : Carlo Olmo, Sergio Pace, Michela Comba
Organizzazione: Fondazione Palazzo Bricherasio
Ufficio stampa : Fondazione Palazzo Bricherasio, Torino
Catalogo Electa, Milano
Sito internet: www.palazzobricherasio.it