Concorso
Il cinema filippino sbarca a Cannes con la nuova opera del “trasgressivo” Brillante Mendoza, regista emergente coccolato dai principali festival cinematografici internazionali.
Serbis, quinto lungometraggio in due anni di questo discusso autore, è ambientato ad Angels, più precisamente in un cinema a luci rosse. Qui vive e lavora una numerosa famiglia allargata, che in un clima fatiscente e a tratti degradante gestisce al meglio questo luogo. Il cinema in realtà non è che un pretesto per offrire un posto discreto a un particolare tipo di clientela che è alla ricerca di sesso facile, soprattutto a pagamento. “Serbis”, che significa servizio, è appunto l’offerta di prestazioni sessuali di vario tipo che vengono proposte ai clienti all’ingresso della sala, sia maschile che femminile.
A parte diverse scene di sesso esplicito (a Cannes sembra ormai una consuetudine che almeno un film presentato l’anno debba contenere una scena di una fellatio), non si capisce esattamente quale sia l’intenzione di Mendoza. Superato lo “scandalo” di certe immagini, l’impressione è che ci si trovi di fronte a un contenitore ben strutturato ma sostanzialmente vuoto.
Non è certamente una denuncia sociale, e neppure una storia che voglia mettere alla luce un sottobosco umano del quale bene o male tutti già conoscono l’esistenza. Piuttosto il regista pare più attento alla cura di scelte tecniche piuttosto discutibili, come la presa diretta del suono che amplifica i rumori esterni, che rende però fastidioso alla spettatore assistere a buona parte del film.
Serbis è quindi una pellicola incompiuta, che non è in grado di offrire spunti di riflessione interessanti se non quelli di una lettura sociologica da talk show.
Regista:
Brillante MENDOZA
Nazione:
PHILIPPINES, FRANCE
Anno:
2008
Durata:
90 minutes