DAL NOSTRO INVIATO A DUBLINO – Dopo qualche difficoltà nel trovare il luogo dell’evento, ben nascosto in un sito abbandonato e buio, finalmente ci troviamo in fila per entrare all’Astra Kulturhaus.
Ci rendiamo immediatamente conto che si tratterà di uno di quei concerti “fatti in casa”, quelli che si assaporano di più, quelli che permettono di vedere l’artista come un amico che suona al pub il sabato sera.
La sala, in stile assolutamente underground berlinese, sembra sposarsi perfettamente con il tipo di concerto e restiamo trepidanti in attesa, quasi sotto il palco, in compagnia di birre e di un pubblico abbastanza eterogeneo.
Ben presto lo spettacolo ha inizio: sul palco i Dkdent come support act, gruppo pop elettronico franco-tedesco.
Dopo una prima impressione, vagamente negativa, dovuta a un look più scadente che decadente, il gruppo riesce a coinvolgere il pubblico pur non essendo conosciuto, con sonorità elettroniche davvero originali e particolari. In una delle canzoni – My Accordion – la cantante suona addirittura la fisarmonica dando al pezzo elettronico un che di vintage e popolare.
Palco buio, giochi di luci di vari colori, il tutto molto semplice e perfetto allo stesso tempo, e La Roux e la sua band appaiono sul palco. Look fantastico, pettinatura spaziale, scarpette e giacca con spalline. Entra ballando con il suo stile inconfondibile sulle note di Tigerlily e il pubblico comincia a saltare in attesa dei pezzi più conosciuti.
Il concerto passa di pezzo in pezzo senza interruzioni, lei, a tratti, parlaal pubblico, ringrazia ma sempre con un delizioso distacco che la rende quasi eterea.
Momenti principali dello spettacolo sono stati, ovviamente, legati ai singoli I’m not your toy, In for the kill e il finale con Bulletproof.
A metà concerto stupisce con una cover a sorpresa di Under My Thumb dei Rolling Stones, assolutamente irriconoscibile per la trasformazione pop elettronica, ma molto interessante e che ha trovato riscontro nel pubblico nonostante una prima perplessità visto il tipo e l’età media, alquanto bassa, del pubblico.
Colourless colour sembra essere stato il pezzo più forte del concerto e fa pensare a un possibile prossimo singolo in uscita. Pur essendo un brano conosciuto solo dagli appassionati, è riuscito a smuovere l’intera platea che ha cominciato ad agitarsi come ad un rave.
Purtroppo lo spettacolo non dura molto e si arriva ad un gran finale con la più famosa Bulletproof durante la quale la cantante ringrazia Berlino e promette di tornare. Ma la musica finisce e lei, come nobile principessa, fa l’inchino e se ne va.
Un concerto molto coinvolgente con sonorità retrò e allo stesso tempo moderne, capace di regalare emozioni forti miste a divertimento.
Foto a cura di Michel De Luca Copyright © NonSoloCinema.com – Michel De Luca
Setlist:
– Tigerlily
– Quicksand
– Armour Love
– Reflections– I’m not your toy
– Under my thumb (Rolling Stones)
– Cover my eyes
– Magic
– Colourless colour
– In for the kill
– Fascination
– Bulletproof