Torino 28. Concorso
Una donna si reca in visita in un villaggio della prefettura di Nara, lontano da casa, alla ricerca del figlio che da qualche tempo non si fa più vivo. Gli unici indizi a sua disposizione sono le fotografie presenti nella fotocamera digitale che il giovane ha dimenticato quando le ha fatto visita l’ultima volta.
Con l’aiuto di molte persone, tra cui un anziano attore amante dei gatti e la madre di un’amica del figlio, la donna si avvicina a poco a poco a dare un senso alla presenza del figlio in quel villaggio, alla sua vita lontano dalle visite che regolarmente le fa. Il mistero della scomparsa del ragazzo – e anche della disperata ricerca intrapresa dalla madre – si fa gradualmente sempre più chiaro, conducendo a un finale amaro e struggente.
Strano (e raro) caso di film girato in Giappone (con, ovviamente, soldi e attori nipponici) ma diretto da un regista cinese. Zhao Ye, già in concorso al Torino Film Festival nel 2009 con Jailanur, si avvale del progetto NARAtive, sponsorizzato dal Nara International Film Festival, per attraversare il Mar Giallo e portare a termine lo strano esperimento panasiatico. Ye nasce come esperto d’animazione, per scoprire solo più tardi di essere maggiormente attratto da un cinema più minimale e, per certi versi, sperimentale (seppur ancora narrativo). Last Chestnuts, infatti, sembra per larghi tratti improvvisato dando libero sfogo al talento della protagonista Kaori Momoi, al suo vagare spaesato nei dintorni di questo villaggio immerso nella natura, all’evoluzione lenta, graduale e ineluttabile che caratterizza il suo doloroso personaggio.
Girato praticamente a costo zero, il film dell’autore cinese è l’ennesima dimostrazione che per fare il cinema ci vuole (materialmente, certo) estremamente poco (praticamente nulla). La dolorosa vicenda di questa madre in cerca del figlio, seppur scarna, viene gestita ottimamente nella sua lenta ma inarrestabile evoluzione. Lo svelamento narrativo è continuo e, per certi versi, sorprendente. Una piccola storia, girata con garbo e gusto, recitata con passione e rigore, che diventa con il passare dei minuti quasi un giallo. Onore, quindi, a Zhao Ye e al suo minimalismo produttivo, narrativo e registico, al suo micro cinema incredibilmente vivo e vitale, con la speranza che possa continuare nella sua riflessione estetica per molto tempo ancora.
LAST CHESTNUTS
2010 (HD, 60′, col.)
regia, sceneggiatura/director, screenplay
Zhao Ye
fotografia/cinematography
Hideyo Nakano
suono/sound
Eiji Mori
interpreti e personaggi/cast and characters
Kaori Momoi (la madre/Mother), Setsuko Dodo, Shigeki Uda
produttore/producer
Naomi Kawase
vendita all’estero/world sales
Nara International Film Festival Organizing Committee