Dopo l’Amleto della passata stagione Alessandro Preziosi decide di calarsi nei panni del memorabile Cyrano de Bergerac, curando anche la regia della piece in scena al Toniolo di Mestre dal 22 al 26 febbraio 2012. Opera tra le più importanti e più ricche di sfumature e sfaccettature nell’interpretazione dell’animo umano, Preziosi sceglie di raccontare la storia di Cyrano, di Cristiano e della bella Rossana rinunciando alla caratterizzazione fisica dei personaggi, rinunciando addirittura al caratteristico naso tanto citato nell’intera opera di Rostand.
Cyrano è un cadetto, tanto intelligente e abile con le parole quanto goffo e di aspetto sgradevole. È segretamente innamorato della cugina, eterea e incarnazione della perfezione, Rossana ma non riesce a dichiararsi, essendo certo di non meritare altro che un rifiuto per la sua bruttezza. Solo quando Rossana confessa il suo amore per Cristiano, nuovo guascone nella compagnia dei cadetti, Cyrano decide di prestare la poetica favella e talvolta addirittura la voce al bello ma insipido Cristiano, vivendo attraverso di lui il suo amore per la cugina. L’interferenza di altre figure e delle circostanze della vita porteranno Rossana e Cristiano a sposarsi, anche se Rossana è inconsapevolmente innamorata dell’anima, delle parole e della voce di colui che resta nell’ombra di fianco a Cristiano. Il secondo atto si apre con l’ira del comandante, anch’esso spasimante di Rossana, che manda al fronte i cadetti. Anche Cristiano e Cyrano sono costretti a partire e a soffrire la fame e le fatiche di guerra, ma Cyrano continua a vivere del suo amore per Rossana, scrivendole poetiche e appassionate lettere ogni giorno. Rossana vinta dal desiderio di rivedere il suo amato Cristiano, raggiunge i cadetti al fronte giusto poco prima di vederlo morire fucilato. Solo alla fine della vita, dopo 14 anni di vicinanza alla inconsolabile vedova, Cyrano riesce a dichiararle il proprio amore e rivelarle la verità.
È piacevole vedere come la rappresentazione e l’immedesimazione nel personaggio permetta a Preziosi di portare la propria avvenenza decisamente in secondo piano, riuscendo a trasmettere in maniera vivida il disagio e la difficolta di accettarsi di un personaggio come Cyrano, coraggioso e acuto quanto incapace di stare con se stesso e di affrontare le proprie debolezze da uomo. Splendida anche la resa dei dialoghi che ci restituiscono con fervore una delle più affascianti opere romantiche, con una ricchezza di dialoghi che anche nelle traduzioni italiane affascinano il pubblico. Tutta la piece è un continuo rimando tra la commedia, nei momenti di labirinti e esercizi linguistici e nella caratterizzazione di alcuni personaggi, e il dramma, per un amore che non può essere ciò che dovrebbe e per un uomo che non ha il coraggio e la forza di essere quello che è.
La regia è asciutta come le scenografie che creano semplicemente degli scheletri sulle quali le anime e i caratteri dei personaggi fluttuano e donano al pubblico un sobrio equilibrio di forma che ben si sposa con una ricchezza di sfumature lessicali e psicologiche.
Il cast sostiene egregiamente l’ingombrante presenza di un personaggio come Cyrano (quasi onnipresente) e veste con convinzione i panni delle fgure che lo circondano. Atipica la scelta di dare alla voce di Cristiano, già stentata per definizione, un accento straniero, che dà anche una diversa lettura della timidezza e della sua incapacità di comunicare i propri sentimenti.
Preziosi convince quindi per la regia dello spettacolo, prodotto con Teatro Stabile d’Abruzzo e Khora.Teatro, e ancora di più per l’interpretazione, efficace, introspettiva e, perché no, divertente.
CYRANO DE BERGERAC
Di Edmond Rostand – Traduzione e adattamento Tommaso Mattei
Regia Alessandro Preziosi – Scene Andrea Taddei – Costumi Alessandro Lai – Musiche Andrea Farri – Luci Valerio Tiberi – Collaborazione artistica e movimenti scenici Nikolaj Karpov
Con Alessandro Preziosi, Valentina Cenni, Massimo Zordan, Emilano Masala, Marco Canuto, Benjamin Stender, Sara Borghi, Francesco Civile, Salvatore Cuomo, Giannina Raspini, Gianni Rossi, Bianca Pugno Vanoni, Giuseppe Tosti, Natasha Truden
Una produzione KHORA.teatro in coproduzione con TSA