Settimana della Critica
Nguyen Hoang Diep esordisce come regista con il film Agitarsi nel mezzo del nulla accolto con favore dalla critica e abbastanza apprezzato dal pubblico del Festival. Difficilmente troverà però un distributore invogliato a rischiare su di esso, in quanto questo lungometraggio sembra pensato e diretto per farsi conoscere a livello internazionale dagli operatori del settore piuttosto che a conquistare le sale. Forse non ha sufficientemente riflettuto che queste due realtà sono altamente interdipendenti.
Huyen aspetta un bambino a seguito di un fugace incontro con uno sbandato che vive di espedienti e non ha certo intenzione di mettere su una famiglia. La donna pensa che non le resti altro che abortire, ma anche per stroncare la speranza di vita che sta crescendo in lei occorre denaro. L’unico modo che riesce a trovare è quello di prostituire il suo corpo. Un mezzo maniaco che predilige le donne incinte per incontri clandestini la convince a tenere il bambino.
Il soggetto è originale per la prospettiva nuova da cui il tema è trattato ma l’ambizione di farne un grande film capace di conquistare simpatie e complicità è alquanto presuntuosa . La leggerezza con cui si discute se abortire o no, come se non si trattasse di una vita ormai esistente ma di fare o meno un acquisto importante, irrita anziché suscitare empatia.
L’atmosfera sociale – nella sofferta e denudata visione della regista – assume uno squallore che ammorba sentimenti e principii. L’assunto che serpeggia nel racconto è un alternarsi di sensibilità e di calore umano a crudezze ben lontane dalle fisionomie sociali dell’Occidente. Balena qua e là degli squarci preclusi alla dissoluzione di valori etici come il diniego di un medico a un aborto inoltrato considerato come atto disumano. Si attraversa un percorso in cui sequenze passano, il più delle volte, da ambienti fatiscenti e solo in poche aperture al respiro di una doviziosa natura. Per sottolineare l’assunto delle sue tesi la regista ci fa immergere nell’onirico che sublima o inorridisce la scena.
L’abile e disinvolta tenuta narrativa salva una denuncia sociale estremamente particolareggiata e coraggiosa.
Titolo originale: Ðap cánh giua không trung
Nazione: Vietnam, Francia, Norvegia, Germania
Anno: 2014
Genere: Drammatico
Durata: 98′
Regia: Nguyen Hoàng ÐiepCast: Nguyen Thuy Anh, Hoàng Hà, Tran Bao Son, Thanh Duy
Produzione: VBLOCK MediaData di uscita: Venezia 2014 – Settimana Internazionale della Critica