Da Venezia a Toronto: i film del 2016 in comune tra i due Festival

I film condivisi dalla 73. Mostra del Cinema di Venezia e il Festival di Toronto '16

1. Arrival di Denis Villeneuve

La scienza o il linguaggio? Qual é il pilastro della civiltá? L’intrigante regista di Sicario e di Prisoners dirige un thriller di fantascienza, affascinante nella sua precisione, basato sul racconto Story of Your Life dscritto da Ted Chiang. Denis Villenueve, con un montaggio che evoca Nolan, sonda il concetto della percezione del tempo, la comunicazione tra civiltá, l’esperienza del futuro. Leggi la recensione

2. Miljeong (Age of Shadows) di Kim Jee Woon

Lee Jung-chool (Song Kang Ho) è un ufficiale coreano al soldo della polizia giapponese. Ha il compito di sgominare la resistenza coreana, anche infiltrandosi fra le loro fila se necessario, e in questo compito viene affiancato da un giovane e ambizioso ufficiale giapponese, Hashimoto. Leggi la recensione

3. Austerlitz di Sergej Loznica

austerlitz

Siamo di fronte all’entrata di un ex-campo di concentramento, e la famigerata e paradossale iscrizione “Il lavoro rende liberi” non accoglie più le vittime del delirio nazista, ma torme di turisti accaldati e piuttosto distratti. Leggi la recensione

4. The Bad Batch di Ana Lily Amirpour

Bad batch

C’è un confine, segnato da una rete metallica, che separa gli Stati Uniti dalla terra di nessuno. Oltre questo muro vengono scaricati i “lotti difettosi” (bad batch) del titolo: clandestini, reietti, delinquenti e – con tutta probabilità – chiunque non risponda ai (dubbi) standard morali a stelle e strisce. Leggi la recensione

5. Les Beaux Jours d’Aranjeuz di Wim Wenders

Un uomo e una donna si raccontano storie e segreti in un giardino immerso nella quiete, mentre uno scrittore scrive la loro storia e i loro dialoghi, osservandoli mentre si dipanano e divenendone partecipe. Leggi la recensione

6. The Bleeder di Philippe Falardeau

Chi è Chuck Wepner? Come ci dice lui stesso nella sequenza d’apertura del film, lo conosciamo tutti, anche se non lo sappiamo. Chuck Wepner è un venditore di alcolici del New Jersey, campione dei pesi massimi del suo stato. Nel 1975, per una serie di eventi improbabili, diviene lo sfidante di Mohammed Ali per il titolo dei pesi massimi: contro i pronostici, resiste per 15 riprese. La sua storia, raccontata in questo film, ispirerà quella del pugile più famoso del grande schermo: Rocky. Leggi la recensione

7. Brimstone di Martin Koolhoven

Scritto e da diretto dall’olandese Martin Koolhoven, Brimstone é un film arrogante dall’eccessiva violenza fine a se stessa. Dakota Fanning é Liz, una giovane donna muta, disperata e coraggiosa eroina di questa epopea o spirale di crudeltà. Un reverendo (Guy Pearce), appena giunto nella cittadina del vecchio west americano, dove la donna vive, non le dá tregua. Con un percorso che va a ritroso nel tempo per tornare alla narrazione presente, il film, con i suoi capitoli, svela i vari arcani. Leggi la recensione

8. Frantz di Francois Ozon

frantz

Frantz, scritto e diretto da Ozon, Frantz é ambientato al termine della prima guerra mondiale. Famiglie francesi e tedesche contano i figli morti. In una cittadina della Germania Anna si reca a deporre fiori sulla tomba del promesso marito, Frantz, morto in Francia. Un giorno nota che sulla tomba ci sono fiori lasciati da qualcun altro… Leggi la recensione

9. Tarde Para la Ira di Raúl Arévalo

Tarde para la ira è il primo lungometraggio da regista dell’attore spagnolo Raùl Arévalo, noto anche fuori dai confini iberici per la sua interpretazione nel film Gli Amanti Passeggeri di Pedro Almodovar. Il film è un action drama dai ritmi veloci, che nella sua ora e mezza di durata riesce a catturare l’attenzione dello spettatore al pari di un omologo blockbuster d’azione americano. Leggi la recensione

10. Pariente di Iván D. Gaona

In una sperduta regione della Colombia, Wellington ha appena scoperto che la ragazza di cui è innamorato, la graziosa Mariana, sta per sposare il cugino Renè. Deciso a conquistare la sua prediletta, il protagonista nutre dei dubbi sulle modalità con cui il suo rivale in amore si sta procurando i soldi necessari per il matrimonio. Indagando su Renè e alcuni furti, Wellington si ritrova al centro di una vicenda ben più pericolosa: da qualche tempo, infatti, una serie di morti sospette getta una luce sinistra su ciò che sta silenziosamente avvenendo nella zona. Leggi la recensione

11. Hjartasteinn (Heartstone) di Guðmundur Arnar Guðmundsson

hearthstone

Non è un caso che in questo 2016 gli Europei di calcio appena conclusi ci abbiano lasciato in eredità la (ri)scoperta culturale di un Paese lontano dall’Europa sia geograficamente che dal punto di vista sociologico. E se la manifestazione calcistica estiva è stata la prima competizione internazionale a cui la Nazione nordica ha partecipato, a Hjartasteinn, del regista al debutto Guðmundur Arnar Guðmundsson, è il primo film islandese a essere proiettato alla Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione delle Giornate degli Autori. Leggi la recensione

12. Home di Fien Troch

Il film (basato su avvenimenti reali) ha una struttura corale e ci riporta, con stile simili-documentaristico, le giornate di un gruppo di giovani alle prese con la scuola, le amicizie, la droga e occasionali atti violenti e gli adulti che li circondano, genitori e insegnanti. Si va dalla famiglia perfetta in apparenza che accoglie un cugino appena uscito di prigione (Derek) offrendogli un lavoro nella ditta di famiglia, alla madre che ha un ambiguo rapporto con il figlio (John). Leggi la recensione

13. I called him Morgan di Kasper Collin

I called him Morgan è il ritorno dopo dieci anni di Kasper Collin alla regia, dopo My name is Albert Ayler, altra opera di argomento musicale. In particolare il film si concentra sul ricostruire essenzialmente le vite del famoso trombettista jazz Lee Morgan e della sua moglie e assassina Helen. Leggi la recensione

14. In Dubious Battle di James Franco

A fare da sfondo alle pellicola è la California degli anni ’30, attraversata dalla crisi economica. Uomini e donne costretti a lavorare in condizioni disumane nelle piantagioni, per appena 1$ al giorno. E’ in questa cornice che si sviluppa il piano di Mac (Franco), attivista dell‘Industrial Workers of the World che, spacciandosi per un lavoratore, cerca di convincere gli altri lavoratori a organizzare uno sciopero per ribellarsi alle condizioni in cui versano. Leggi la recensione

15. Indivisibili di Edoardo De Angelis

Indivisibili è il terzo lungometraggio del regista napoletano Edoardo De Angelis, un racconto di formazione ambientato nell’hinterland di Castel Volturno in cui una rara forma di handicap funge da punto di partenza per narrare la conquista della maturità e dell’indipendenza da parte di due sorelle letteralmente inseparabili. Leggi la recensione

16. Jackie di Pablo Larrain

jackie natalie portman

Il regista cileno Pablo Larraín, narratore delle tragiche vicende storiche del suo paese, di complessi sentimenti e di personaggi forti, nel bene e anche nel male, ritrae Jackie Lee Bouvier neo vedova Kennedy. Larraín e lo sceneggiatore Noah Oppenheim si concentrano sul momento immediatamente dopo i feroci spari di Dallas contro il Presidente, fino al suo funerale. Leggi la recensione

17. The Journey di Nick Hamm

Journey

Adesso o mai più. E’ il 2006 e l’ultima chance per portare la pace in Irlanda del Nord è affidata alla resa dei conti tra il predicatore protestante Ian Paisley e il repubblicano irlandese Martin McGuinness. I due non si rivolgono la parola, ma per qualche ora – durante i negoziati di pace – saranno seduti uno in fianco all’altro in quello che, giustamente, può essere definito “the Journey“. Leggi la recensione

18. La La Land di Damien Chazelle

la la land

Anche L.A. ha un’anima. E’ quella di milioni di sognatori arrivati sulla west coast per realizzare le proprie aspirazioni. Non tutti sono qui – poveri loro – solo per “diventare famosi”. Nella Los Angeles del traffico paralizzato sulle highyway, degli ego-party a bordo piscina, dei casting annoiati e dei locali samba & tapas, per fortuna, c’è ancora spazio per il sentimento, per la passione. E, ovviamente, per la Musica. Leggi la recensione

19. I Magnifici Sette di Antoine Fuqua

C’era davvero bisogno di un remake de I Magnifici Sette, il capolavoro di John Sturges e una delle pietre miliari del cinema western? Il cinefilo che è in noi risponde istintivamente di no: i capolavori non vanno toccati, tantomeno rivisitati. Eppure, a volte, un remake è l’unico modo di far riscoprire certi film, certe atmosfere, persino certi valori a quegli spettatori che, per vari motivi, non conoscono le opere originali. Leggi la recensione

20. Geumul (The Net) di Kim Ki-duk

eumul (The Net) è l’ultima fatica del maestro sudcoreano Kim Ki-duk, il quale, mettendo in luce gli aspetti totalitari e fanatici che permangono nelle due coree, ha voluto chiarire la portata della frattura politica e culturale tra Nord e Sud. Leggi la recensione

21. À jamais Benoit Jacquot

Benoît Jacquot, dopo aver reso cinematografici Henry James, Dostoievski, Marivaux e il Marchese de Sad, adatta un romanzo di Don DeLillo, The Body Artist, e ne trae un film estremamente personale. Leggi la recensione

22. Nocturnal Animals di Tom Ford

Basato su un thriller scritto da Austin Wright, adattato e diretto per il grande schermo da Tom Ford, con alcuni cambiamenti “Un libro é un libro, un film é un film, sono due cose diverse”, é una storia di dolore e di amore mentre la vita, con i suoi sacrifici, scorrere verso la realizzazione di una carriera, con tutti i suoi rimpianti. Leggi la recensione

23. Planetarium di Rebecca Zlotowski

Le sorelle americane Laura e Kate Barlow – Natalie Portman e Lily-Rose Depp – mettono in contatto i vivi con i morti. Nella Francia pre-Seconda guerra mondiale, come oggi, è uno spettacolo da cabaret. Ma la sicurezza economica e il successo sono un’altra cosa, nonostante una delle due non stia recitando. Un produttore cinematografico di origini polacche le nota e rimane ossessionato dall’idea di filmare le presenze evocate dalle sedute spiritiche. Mentre la sorella più bella (ma meno dotata) intraprende una carriera del mondo del cinema, l’altra asseconda la follia del produttore, fino al tragico epilogo. Leggi la recensione

24. Prank di Vincent Biron

Stefie è un adolescente che trascorre l’estate nella noia, fino a quando due ragazzi di qualche anno più grandi non gli chiederanno di filmarli mentre mettono in scena uno scherzo in un supermercato. Da quel momento Stefie entrerà a far parte del gruppo di Martin, l’amico Jean-Sé e la fidanzata Léa, che trascorre il proprio tempo organizzando, mettendo in pratica e caricando su internet uno scherzo dopo l’altro. Leggi la recensione

25. Prevenge di Alice Lowe

La neomamma Lowe, conosciuta in patria come attrice di commedie televisive ma soprattutto per il debutto alla sceneggiatura nel film Killer in viaggio (2012) diretto da Ben Wheatley, scrive, dirige e interpreta questo suo primo lungometraggio mentre è incinta della sua primogenita, che appare nel film. Leggi la recensione

26. Safari di Ulrich Seidl

Safari, come si evince già dal titolo, racconta di una passione di nicchia e costosa: la caccia grossa in Africa. Con il suo sguardo distaccato e ironico, il regista segue alcuni turisti austriaci (ma potrebbero essere di qualunque nazionalità) mentre si avventurano nella savana in cerca della preda, inseguendo il colpo perfetto, congratulandosi commossi l’un l’altro per l’abbattimento dell’animale – del “selvatico”. Leggi la recensione