Phyllida Barlow è l’artista che il British Council ha scelto come rappresentante della Gran Bretagna per la 57. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia.

Artista ormai riconosciuta, Barlow (1944) è riuscita a rinnovare con le sue opere lo spazio del Padiglione inglese. Folly è il titolo dell’installazione che si espande lungo le sei sale del Padiglione attraverso sculture dalle forme atipiche. In “folly” troviamo i punti salienti della poetica di Barlow: trasformazione dello spazio, contrasto tra i colori, utilizzo di materiali “poveri”, espansione in altezza delle forme… Un insieme di elementi che ringiovaniscono la struttura del Padiglione e comunicano con l’ambiente esterno.

Ai piedi della scalinata del padiglione proliferano strane forme sferiche, splendidamente imperfette e dalle tinte rosee, un’invasione che incuriosisce ma in un certo senso spaventa per il modo in cui queste forme sconosciute invadono lo spazio. Del resto Phyllida Barlow sostiene che nell’arte ritroviamo bellezza, paura e emozione. Possiamo dire che l’artista è riuscita a trasmettere questa sensazione ai visitatori della Biennale d’Arte. Il pubblico si sente partecipe, nella prima sala si confronta con opere megalitiche, torrette lacerate che si protraggono verso il cielo modificando lo spazio preesistente. Il visitatore entra nel percorso e diventa un esploratore di altri mondi o della nostra futura civiltà decaduta.

Proseguendo il percorso incontriamo magma solidificato che cola su oggetti quotidiani a malapena distinguibili, opere che possono essere osservate da qualsiasi angolazione e appaiono libere di espandersi nell’ambiente. Anche questo è un concetto caro all’artista e cioè la comprensione della natura selvaggia dell’arte, una completa libertà di espressione dell’opera che Barlow vuole sperimentare. Nel retro del Padiglione troviamo una parete di tavole di legno sovrapposte dai colori chiari e intensi, al centro si trova un balcone primitivo che promette una vista sulla laguna di Venezia. Infine una serie ordinata di fogli colorati ricorda il luogo dove l’arte viene prodotta e cioè l’atelier dell’artista.

Folly è un termine che può avere un doppio significato: è sia un elemento architettonico/decorativo bizzarro, sia un sentimento di pazza e positiva gioia. Phyllida Barlow con questa installazione di opere scultoree ha fuso entrambe le definizioni, per donare al pubblico un’esperienza con la scultura contemporanea.