Da un soggetto di Nicola Guaglianone e Menotti, Christian De Sica scrive con Andrea Bassi e Luigi Di Capua e dirige una farsa horror altrimenti detta una versione in salsa napoletana di Ghostbusters.
Con l’aiuto del figlio Brando, che non ha voluto figurare nei credit, ma ha lavorato assiduamente soprattutto agli effetti speciali, De Sica arriva al cinema, in 400 copie, in una versione inedita, quanto meno diversa dai ruoli natalizi o simili che lo hanno visto comparire finora sul grande schermo.
Sono Solo Fantasmi racconta la storia di due fratelli Thomas (De Sica), Carlo (Carlo Buccirosso), che si incontrano dopo molti anni al funerale del padre dove scoprono di avere un terzo fratello, Ugo (Gian Marco Tognazzi).
Uno più spiantato dell’altro, Thomas un mago paranormale, un tempo molto richiesto in televisione, Carlo, un imprenditore che riceve la paghetta mensile dal suocero, Ugo da parte sua non ha tutti satelliti allineati.
Il padre, che amava le donne e aveva il vizio del gioco, li ha lasciati con debiti e ipoteche. Per caso, senza crederci, e per una “mania” di Ugo, si cimentano in una disinfestazione di fantasmi nell’appartamento sotto quello lasciato in eredità dal padre. Succede che liberano la casa dalla presenza ostile.
Napoli, città dove è ambientata, e girata, questa storia, è luogo di vicoli intricati, palazzi pettegoli, leggende e superstizioni. Le voci corrono. Il trio di fratelli è accolto e acclamato come salvatore della città.
Thomas, Carlo e Ugo fiutano presto l’affare. Sfruttano questa loro abilità e diventano acchiappafantasmi per liberare la loro Napoli da presenze funeste.
Non ci aspettavamo nulla dalla visione di questo film. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dagli effetti speciali, fatti con un impegno e ben congegnati (pare che la distribuzione abbia voluto togliere alcune scene perché troppo spaventose), nonché unico motivo che merita la visione di questo film.
La storia in sé non è originale, ma scorre senza colpo ferire fin verso la fine, quando prende uno scivolone, per altro evitabilissimo. Per quasi tutto il film, De Sica era riuscito a evitare sciocchezze da multisala che non legge. Non capiamo il motivo, non vediamo il bisogno di mostrare un fantasma che volteggia per la stanza con le braghe calate sospinto da flatulenze. Non ce n’era bisogno. Perché questa scelta avvilente?
Sono Solo Fantasmi è un omaggio a Napoli, ma anche a Vittorio De Sica.
Sfacciato, tanto da lasciarci un po’ interdetti, Christian De Sica fa una dedica al celebre padre.
Già il genitore dei tre fratelli è disegnato con le caratteristiche del grande Vittorio, amante del tavolo verde e donnaiolo. Quando compare in veste di fantasma è lo stesso Christian a interpretarlo assumendo i “colori” e le espressioni della realtà, di Vittorio, soprattutto in un finale piuttosto anacronistico. Il sogno del regista è quello di riuscire a omaggiare Vittorio De Sica realizzando il film La porta del cielo, raccontando la bella storia d’amore tra i suoi genitori. Glielo auguriamo questo più consono omaggio.