Milano – È stato subito amore tra il numeroso pubblico del Teatro Dal Verme di Milano e la Max Raabe & Palast Orchestra ivi esibitasi nella serata di lunedì 25 novembre. Numerose le richieste di bis al termine dell’esibizione dei tredici artisti (dodici strumentisti più il cantante solista Max Raabe) in un finale di concerto che il pubblico ha cercato di prolungare il più possibile e che la band ha accontentato in più occasioni.

Applausi sinceri e stupore fra coloro che non conoscevano l’orchestra berlinese ammaliati dal sound retrò delle hit interpretate. Max Raabe che rivolgendosi agli spettatori ha esibito un più che discreto italiano (circostanza molto apprezzata in platea) nell’introdurre i brani è stato il vero mattatore della serata sciorinando ironia, mimica da esperto intrattenitore, uniti a una voce baritonale presentando pezzi della tradizione canora tedesca, omaggi alla melodia di casa nostra e finanche una musica da film, la celeberrima “Singin’ in the rain”. A supportarlo la Palast Orchestra per l’appunto ove musicisti di prim’ordine si sono divertiti assieme al pubblico suonando ora il sax ora i clarinetti, ora il trombone ora la viola, le trombe, il pianoforte, le percussioni, lo xilofono, la chitarra e unica donna del gruppo la splendida violinista veneziana (cambio d’abito per lei durante l’intervallo) Cecilia Crisafulli, la più longeva violinista nella storia della band tedesca.

Altro omaggio al mondo del cinema si è avuto con l’interpretazione della celebre “Du bist meine Greta Garbo” che ha sollecitato un “a solo” della Crisafulli e poi via via l’ironica “Mein kleiner gruener Kaktus” (…in Germania consideriamo ancora cosa molto divertente l’idea che da un balcone una pianta di cactus possa cadere e colpire in testa un passante), “Mille lire al Mese”, “Parlami d’amore Mariù”, l’arcinota “Sex Bomb”, il foxtrot orientale “Salome” e moltissime altre, per concludere in una corale dalle melodie spagnoleggianti.

Due sole le tappe italiane di questo tour che prende il nome di “Eine Nacht in Berlin”, che è anche il titolo di un loro fortunato LP, Milano e Merano. La band tedesca si è esibita dalla sua fondazione praticamente in tutti i più importanti teatri del mondo dagli USA alla Russia, da Israele a Tokio oltre che praticamente in quasi tutta l’Europa. Un’orchestra famosissima in Austria e in Germania ma molto nota in tutta l’Europa del Nord e dopo il clamoroso successo in quel di Milano l’augurio è quello di vedere questi straordinari artisti impegnati in un numero maggiori di date italiane a maggior ragione che una delle stelle, come detto, è italianissima, la 37enne Cecilia Crisafulli, figlia d’arte (il nome del padre è strettamente legato al Teatro La Fenice di Venezia), di origini siciliane e che da tredici anni circa vive stabilmente a Berlino. E’, in ordine temporale, la quarta violinista del gruppo che ha per statuto stabilito che all’interno di un’orchestra di soli uomini, a suonare il violino deve essere per l’appunto una donna.