Basata sul podcast (Gimlet Media) di Eli Horowitz e Micah Bloomberg, che sono anche i produttori esecutivi, è in arrivo la seconda stagione di Homecoming, serie originale di Prime Video, che nella prima stagione aveva per protagonista Julia Roberts.
L’attrice Premio Oscar vestiva i panni di Heidi Bergman, una psicologa alle dipendenze di una oscura agenzia segreta governativa, che portava avanti test sperimentali su soldati, per rimuovere il loro PTSD (disturbo da stress post traumatico) e rimandarli in servizio attivo (progetto Homecoming). La missione di Heidi si complicava perché coinvolta in maniera diversa dal solito nella storia di un nuovo “paziente” Walter Cruz (Stephan James). La fine della prima stagione, magnificamente diretta (Sam Esmail), ha lasciato soddisfatti perché perfetta e coerente con il tono intrigante dell’argomento.

Abbiamo visto i primi 7 (su 10) episodi in anteprima della seconda stagione di Homecoming, serie accattivante, prodotta da Prime Video disponibile dal 22 maggio.
Julia Roberts non compare in questa nuova stagione. Protagonista è la veterana dell’esercito Jackie Calico (Janelle Monáe).
Come si può vedere sia da trailer che dalle prime immagini, Jackie si sveglia in una barca a remi nel bel mezzo di un lago. Non ricorda nulla. Ha un cellulare e chiavi di una macchina in tasca. Non ha idea di come sia arrivata lì, ma soprattutto non ricorda chi è. La sua ricerca di identità la porta nel cuore del Geist Group, la compagnia che sta sviluppando una versione ancora più insidiosa del progetto Homecoming. Poco alla volta, partendo dal lago, ricostruisce il puzzle della sua vita. Dal terzo episodio in flashback, scopriamo episodio dopo episodio come è arrivata a trovarsi su quella barchetta.

In questa nuova stagione, ritroviamo l’impiegata di Geist Audrey Temple (Hong Chau) e Walter Cruz, che sta cercando di costruirsi una nuova vita e di riprendersi dai traumi della guerra e dal progetto. Ci sono anche altre new entry Chris Cooper (il fondatore della Geist) e Joan Cusack (un eccentrico funzionario del Dipartimento della Difesa).


Prodotto dalla Roberts e da Kyle Patrick Alvarez, regista dei 10 episodi, Homecoming 2 mette in risalto la bravura di Janelle Monáe, in un meritatissimo ruolo da protagonista. La recitazione, nemmeno a dirlo, di tutti gli attori è sempre impeccabile. La regia mantiene il livello di eleganza, inquadrature pulite e loquaci, della prima stagione.
Tuttavia questa seconda stagione, almeno per i 7 episodi visti, ha una tendenza a colmare qualche lacuna seminata nella prima serie, a collegare alcuni punti. Narrativamente non ne sentivamo il bisogno. L’esigenza di voler spiegare troppo, guardando alla prima stagione, toglie alla trama qualche grado di tensione e fa sembrare alcune parti “riadattate” o riutilizzate, privando di originalità e colpi di scena.
Nonostante qualche incertezza di sceneggiatura, resta viva la curiosità di vedere gli ultimi tre episodi.