“Licorice Pizza” di Paul Thomas Anderson

Nono lungometraggio del cinquantunenne regista californiano Paul Thomas Anderson, nato e cresciuto nella californiana San Fernando Valley, dove il film è ambientato e girato, Licorice Pizza cambia completamente registro dai precedenti film dell’autore: non più l’avidità de Il Petroliere, la complessità de Il filo Nascosto  o le paranoie di The Master. In costante equilibrio tra humour e tenerezza, è una ventata di aria fresca di cui davvero c’è bisogno sul grande schermo.

Licorice Pizza  è una storia coming-of-age con al centro Gary Valentine, brufoli da quindicenne e maturità di un trentenne con vocazione imprenditoriale precoce, e di Alana Kane, una ragazza poco più che ventenne. Si conoscono a scuola, dove lei è l’assistente del fotografo dell’annuario scolastico. Mentre Alana tratta Gary come se fosse un bambino, per Gary è colpo di fulmine: lui la coinvolge nella creazione di un business di materassi ad acqua, la elegge accompagnatrice per le sue audizioni – Gary ha un passato come attore- bambino di una certa fama; Alana da parte sua si impegna come volontaria per la campagna elettorale del giovane Sindaco progressista.

Per tutta la durata del film Alana e Gary camminano, corrono e parlano, non sempre in quest’ordine, a volte contemporaneamente in un walk-and-talk movie  che racconta i disastri e le emozioni del primo amore con leggerezza e serietà, senza mai sfociare nel ridicolo, nel già visto o negli stereotipi del genere. Si sorride molto, in Licorice Pizza, si sorride con tenerezza, conquistati dal garbo dei due protagonisti, pur con le loro intemperanze, ma grazie anche ad alcuni brillanti cameo di star hollywoodiane che si mettono in gioco al servizio della storia.

Sullo sfondo di questa affettuosa lettera d’amore di Paul Thomas Anderson agli Anni Settanta e alla San Fernando Valley – non esattamente il luogo più glamour della California –  dove Anderson vive tutt’ora con la sua famiglia, c’è l’America del 1973, la crisi energetica e le code infinite ai distributori di benzina, i cambiamenti della società americana, gli abiti sgargianti, i trucchi scintillanti e le stelle cadenti del firmamento cinematografico. Il tutto ripreso utilizzando ottiche originali Anni Settanta per i colori: una scelta di Anderson e del co-direttore della fotografia Michael Bauman (che si è occupato soprattutto dell’illuminazione) per consentire allo spettatore di immergersi in modo completo in quegli anni, come se il film fosse stato girato davvero nel 1973.  

Esordio sul grande schermo per entrambi i protagonisti: Cooper Hoffman (Gary) è il figlio di Philip Seymour Hoffman, amico e attore comparso in vari film di Anderson. Forse è presto per parlare di figlio d’arte, ma sullo schermo questo giovane attore, qui alla sua prima prova in assoluto, ha una tale forza espressiva e una tale naturalezza di fronte alla macchina da presa che è facile che si sentirà parlare di lui. La vera rivelazione è però Alana Haim, che Anderson conosceva da tempo: sua la regia di alcuni videoclip per il gruppo Haim di cui Alana fa parte con le sorelle (che compaiono nel film insieme ai reali genitori): magnetica, simpatica, carismatica, un fascino insospettabile e quel “qualcosa” che conquista già dal primo momento in cui appare sullo schermo. Indimenticabile la sequenza in cui guida un camion in retromarcia – a motore spento, perché senza benzina – giù dalle colline di Hollywood. E senza ricorrere a controfigura o stunt. 

Sono loro a duettare sullo schermo e a rendere con efficacia le tempeste ormonali dell’adolescenza e dei vent’anni, quando il confine tra amore e amicizia  è ancora labile.

Se il piatto forte sono Hoffman e Haim, non poteva esserci accompagnamento migliore di Sean Penn e Bradley Cooper, (nelle note di regia Anderson rivela che da tempo desiderava lavorare con loro) in due ruoli di supporto, per dare un’ulteriore sferzata di energia a Licorice Pizza.  Penn  è l’alter ego di William Holden, attore sul viale del tramonto con velleità giovanilistiche, mentre Bradley Cooper è Jon Peter, ex parrucchiere e fidanzato di Barbra Streisand, in un ruolo  divertente e sopra le righe per il quale si è preparato dopo meticolose ricerche sul vero Peter.

Esuberante, divertente, tenero, sostenuto dalla colonna sonora di Jonny Greenwood dei Radiohead con l’inserimento di brani  anni Settanta davvero azzeccati, perfetto nei costumi (del premio Oscar Mark Bridges) e nelle scenografie, Licorice Pizza ha ritmo da vendere ed è una strabiliante, originale commedia in cui le avventure di Gary e Alana e lo slalom dei loro sentimenti si susseguono con una continuità narrativa che non annoia mai.

Titolo originale: Licorice Pizza
Regia: Paul Thomas Anderson
Cast: Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper, Benny Safdie
Sito Ufficiale: https://www.unitedartistsreleasing.com/licorice-pizza/
Facebook: https://www.facebook.com/licoricepizza/
Instagram: https://www.instagram.com/LicoricePizza/
Twitter: https://twitter.com/LicoricePizza
Durata: 133 minuti
Distribuzione: Eagle Pictures
Uscita (cinema) 17 marzo 2022