Prendete romanzi rosa in stile Harmony, aggiungete poi la regina delle serie tv romantico/drammatiche Shonda Rhimes (la stessa che fa penare i suoi spettatori da 19 anni con Grey’s Anatomy, e li ha tenuti incollati allo schermo per scoprire cosa sarebbe successo, con chi si sarebbe messa alla fine, insomma, a Olivia Pope di Scandal) e otterrete un mix micidiale di follia romantica che ha abbattuto il muro di più di 620 milioni di ore viste: Bridgerton.
I romanzi della serie Bridgerton sono 8 (pubblicati in Italia da Mondadori), e il pubblico affezionato è in attesa della terza stagione (tratta dal 4° libro – la Rhimes ha deciso di invertire il 3° e il 4°); nel frattempo esce – da domani 4 maggio su Netflix – un prequel, una storia inedita, voluta e sceneggiata da Shonda Rhimes sulla Regina Carlotta (moglie di Giorgio III, il “re pazzo”), che compare in tutto il suo ingombrante splendore (Golda Rosheuvel) già dalla prima stagione, vegliando sui matrimoni aristocratici.
Il copione è stato poi mandato all’autrice dei romanzi Julia Quinn perché ne facesse un romanzo (in Libreria dal 9 maggio sempre con Mondadori).

Ispirata alla figura di Carlotta di Meclemburgo-Strelitz (Mirow, 19 maggio 1744 – Kew Palace, 17 novembre 1818) – secondo alcuni storici le sue origini non sarebbero europee, quindi in questo caso non si tratterebbe di un caso di casting color-blind (cioè: la scelta di un interprete viene scollegato da qualsiasi aspetto che l’etnia in riferimento al personaggio, lo scopo principale è l’inclusione) che ha reso popolare e molto discussa questa serie televisiva – La regina Carlotta è una miniserie in 6 episodi, da circa 50 minuti ciascuno, diretti da Tom Verica (che è anche produttore esecutivo, con Rhimes e con Betsy Beers), in uscita dal 4 maggio su Netflix.

In un’alternanza tra passato (il matrimonio tra Carlotta – India Amarteifio – e Giorgio III – Corey Mylchreest – , e la scoperta della prima della malattia mentale del marito) e presente (le tribolazioni di un’imperiosa Vittoria -Golda Rosheuvel – che non riesce ad avere un nipote legittimo dai suoi numerosi figli), ne La Regina Carlotta si sviluppa romanticamente la figura di Carlotta, e mostra come lei e Lady Danbury abbiano stretto una profonda amicizia.
Arrivata dalla Germania per sposare il re d’Inghilterra, senza mai averlo visto, la giovane Carlotta avrà davanti a sé un futuro che mai avrebbe immaginato.

Shonda Rhimes ha spiegato più volte in diverse interviste che la ragione di questo prequel è dare una “culla” al Bridgerverse, raccontando le origini di personaggi che abbiamo conosciuto già adulti, come la regina Carlotta, Lady Danbury e il personaggio di Violet, vedova viscontessa Bridgerton.
Non è un documentario, non è Jane Auston né tantomeno le sorelle Brontë.
È spensieratezza tra pseudo scene “bollenti” e dialoghi da romanzo rosa. Se cercate qualcosa di impegnato passate oltre, o cliccate avanti sul telecomando o mouse.