Dal 12 al 15 agosto nel borgo di Mondavio si è tenuta la 54esima edizione della “Caccia al Cinghiale”. Correvano i tempi del duca Giovanni della Rovere e tra le strade di Mondavio, piccolo borgo delle Marche in provincia di Pesaro-Urbino, passeggiavano ancelle, giullari, cavalieri, musici e cortigiane.
Quando nel 1474 il duca divenne Signore di Senigallia e del Vicariato di Mondavio, fece il suo ingresso in scena accompagnato da ben quattro compagnie di fanti e due di cavalli, appartenenti alla prestigiosa Compagnia d’Arme Feltresca. Dopodiché, allestì un banchetto per manifestare la propria potenza, durante il quale abiti, portate, servitori e addobbi fecero bella mostra di sé in tutto il circondario.
A distanza di svariati secoli, la cittadinanza di Mondavio – grazie al prezioso supporto del Comune e della Pro Loco – ricorda quegli eventi attraverso la Rievocazione Storica della “Caccia al Cinghiale”, quest’anno arrivata alla sua 54esima edizione e tenutasi dal 12 al 15 agosto, come da tradizione.
Ancora una volta la rocca di Francesco di Giorgio Martini è divenuta teatro di una quattro-giorni densa di avvenimenti. Mercatini, arti, taverne, musici, giocolieri e luminarie hanno rallegrato l’atmosfera del borgo nella settimana di Ferragosto, facendo da cornice a una serie di appuntamenti suggestivi volti a riscoprire gli antichi fasti del territorio.
Lunedì 12, ad esempio, si è tenuto il Torneo di tiro alla Balestra Manesca, oltre a uno spettacolo del Gruppo Arcieri Balestrieri di Mondavio, mentre mercoledì 14 è andata in scena la performance teatrale “Suoni e luci”. Tuttavia, come ogni anno i momenti clou della “Caccia al Cinghiale” sono stati la serata finale – il 15 agosto – durante la quale si è dato vita alla simulazione di un incendio alla Rocca, insieme con i fuochi d’artificio, ma soprattutto il prestigioso Banchetto Rinascimentale di martedì 13 agosto.
Seguendo la falsa riga delle sontuose cene che Giovanni della Rovere era solito organizzare per i propri commensali, i cittadini di Mondavio hanno allestito – come tutti gli anni – una vera e propria ospitalità d’altri tempi, dove gli invitati sono stati spogliati dei propri abiti moderni per indossare quelli tipici del Rinascimento italiano, con coroncine sui capelli e scarpette in stile. Musica e animazioni hanno allietato il meraviglioso banchetto d’epoca, per poi trascorrere il dopo cena a spasso tra negozietti e taverne, assaggiando cibi di una volta o acquistando prodotti tipici del territorio.
Intrigante anche il mercatino di antiche arti ricostruito tra le vie del paesino, alla presenza di incisori, armaioli, cartai, pintori, scultori, cordai, decoratori, fabbri e tanti altri.
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