“Agua” di Veronica Chen

Una staffetta simbolica

“Agua”, dell’argentina Veronica Chen, è la storia di Goyo, un campione di nuoto che vince una maratona ma che viene ingiustamente squalificato. Dopo quattro anni di ritiro, torna ad allenarsi e conosce Chino, che dopo un insuccesso decide di abbandonare il nuoto. Ma Goyo vuole partecipare di nuovo alla maratona e chiede al ragazzo di accompagnarlo in barca.

Dopo i consensi raccolti dal suo precedente lungometraggio Vagon Fumador, l’argentina Veronica Chen presenta al festival di Locarno Agua, premiato dalla giuria ecumenica e dalla giuria dei giovani. Il protagonista del film, Goyo, è un nuotatore che aveva vinto la maratona di nuoto Santa Fè-Coronda (57 Km), ma che, dopo essere stato ingiustamente squalificato per doping, abbandona lo sport e la sua città. Torna dopo quattro anni e conosce Chino, un giovane che si allena duramente per entrare nella nazionale di nuoto, ma che dopo una sconfitta decide di abbandonare l’attività agonistica.

Il focus del film, in sostanza, è nel rapporto tra questi due personaggi. Goyo decide di gareggiare nuovamente alla maratona e chiede a Chino di seguirlo su una barca, ma durante il tragitto Goyo, sfinito, chiede a Chino di sostituirlo. Il ragazzo accetta e in questa simbolica staffetta tra Goyo e Chino è il senso del film: il vecchio costringe il ragazzo a riprendere il cammino da dove lo aveva interrotto lui quattro anni prima.

Vero protagonista del film (come recita il titolo stesso) è l’acqua, vista sia come mezzo di evasione dalla realtà che, nello stesso tempo, anche una condanna a dovere seguire il rigido protocollo degli allenamenti.

Le riprese nell’acqua, sia nel fiume che in piscina, sono ineccepibili dal punto di vista tecnico e riescono a trasmettere allo spettatore tutta l’ansia della gara, grazie alla ottima fotografia di Sabine Lancelin, assistita alla steadycam da Matias Mesa nelle riprese in acqua.

Rafael Ferro, che interpreta il personaggio di Goyo, nella vita è un ex-campione sportivo, si è dovuto allenare duramente per entrare nel personaggio. Tuttavia il profilo psicologico dei personaggi appare poco approfondito e la sceneggiatura appare lacunosa soprattutto nei punti che riguardano la vita privata dei due protagonisti.

Nel complesso il film è una buona prova, anche se non del tutto riuscita (alcuni passaggi appaiono troppo lenti, mentre altri, che meriterebbero un maggiore approfondimento, appaiono “tirati via”).

Regia: Veronica Chen
Sceneggiatura: Veronica Chen, Pablo Lago
Fotografia: Sabine Lancelin
Cast: Rafael Ferro, Nicolás Mateo, Gloria Carrá, Jimena Anganuzzi
89′, colore, dramma
Nazione: Argentina