L’ampio volume raccoglie tutte le produzioni filmiche incentrate sulla città di Ferrara e dintorni, ripercorrendo la storia del cinema, dai primissimi ciak del Novecento sino ai giorni nostri, con approfondite ed importanti incursioni sul versante della produzione televisiva e dei documentari.
Micalizzi, dopo parecchi anni di ricerche, scrive tutto quello che c’è da dire sulle opere che hanno avuto come spunto, come palcoscenico e come sfondo Ferrara, probabilmente, con il suo ampio territorio del Po e del delta, una delle città più cinematografiche d’Italia; l’Autore affonda su particolari riguardanti i registi, gli attori, e tutte quelle personalità e quelle maestranze che hanno scelto il territorio ferrarese per le loro opere: da LuchinoVisconti (Ossessione del 1943), e passando da Rossellini, De Sica, Antonioni, Vancini, Soldati, Montaldo, Ferreri, Avati, fino ad Ermanno Olmi (Il mestiere delle armi, del 2001), solo per citare i nomi più famosi che hanno girato lungometraggi.
La pubblicazione è arricchita da particolari sugli ambienti, sui cast e da curiosità e fatti inediti. Mi piace citare l’operatore pioniere, Antonio Sturla, attivo dagli anni ’10 agli anni ‘50, e una delle prime donne regista, Nives Casati, che nel 1933 diresse il documentario “Este viva. Il palio di S. Giorgio a Ferrara”. Si parla di “Paternicilina” , film del ’57 dal curioso soggetto che non ha avuto distribuzione perché, essendo recitato in dialetto ferrarese, la censura ne vietò la visione: doveva essere doppiato o avere almeno i sottotitoli, ma il regista, Adolfo Baruffi, rifiutò di farlo. Il volume ha una veste grafica gradevole e ben curata, corredato da diverse foto tratte da fotogrammi e da locandine; mentre sono oltre 250 i titoli di film e documentari analizzati e raccontati dall’Autore, critico e storico del cinema, con tanti anni di esperienza nel campo giornalistico e cinematografico.
Aska Edizioni, Firenze, 2004, 247 pp. – euro 20,00
