Aldo, Giovanni e Giacomo presentano a Milano “Il cosmo sul comò”

Intervista quadrupla a comici irrefrenabili

Il nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, “Il cosmo sul comò”, diretto da Marcello Cesena, distribuito da Medusa, uscirà in circa 600 copie. Il trio comico, il regista, insieme al Presidente di Medusa, Carlo Rossella e al produttore Andrea Guerra, dopo l’anteprima milanese si sono messi in postazione, armati di microfoni, per rispondere alle domande dei giornalisti.

Non è semplice riportare un’intervista fatta al trio, per il loro essere simpaticamente indisciplinati, un po’ come alunni che non vedono l’ora di cogliere l’occasione per fare la battuta.
Prima domanda di rito, inevitabile, riguardava proprio il titolo, cosa significa Il cosmo sul comò. Giovanni, usurpando la parola, ha ribadito: “Il titolo è nato per caso, il cosmo racchiude in sé il sapere: metterlo sul comò significa evidenziare un risvolto di filosofia spiccia, dare voce alla “spiccioleria” incarnata nell’uomo, al cercare risposte in ciarlatani, come Tsu’Nam, che seminano verità che non attecchiscono”.

Il film è stato girato in 10 settimane, con tempistiche molto veloci.
A parte la parentesi Newyorkese con La leggenda di Al, John e Jack, il loro set è sempre stato Milano “per comodità”, anche se aggiungono che per Il cosmo sul comò hanno avuto qualche difficoltà.

Il regista, Marcello Cesena si è definito un burattino nelle loro mani (Giovanni ha confermato di avere ancora i fili in tasca): “Non avrei mai pensato di lavorare con tre mostri sacri della comicità. Ho trovato semplice girare questo film, essendo io stesso un comico, motivo per cui loro si sono fidati.

Perché avete sviluppato il vostro film in quattro episodi?

Giovanni: Inizialmente il soggetto era unico, avevamo racimolato parecchie idee, e ci dispiaceva doverne scartare alcune, non potere trattare tutti gli argomenti. Il film è nato naturalmente, si è sviluppato così…
C’è da dire che è il film di Giacomino, io sono ai margini, Aldo procede così e così. Del resto io e Aldo abbiamo studiato tanto, abbiamo ottime capacità.

Aldo: ci aggrappiamo alla tecnica.

Che legame ha Tsu’Nam con i quattro corti?

Giovanni e Aldo: All’inizio l’obiettivo era che Tsu’Nam e i suoi discepoli raccontassero e portassero lo spettatore all’introduzione dei corti, ma poi ci siamo accorti che era un passo troppo intellettuale.
Quindi l’abbiamo tenuto come apertura e chiusura.
Ma se vogliamo leggere in profondità, raccontano in modo sciocco cosa succede nei vari episodi, anche se non cronologicamente.

Com’è avvenuta la costruzione del film?

Giovanni: Ci si ritrova sempre, per forza di cose, a casa mia, si portano le idee e si costruisce un soggetto.

Con che carica affrontate e superate la crisi economica attuale?

Giacomo: La crisi ci ha in un qualche senso schivati, abbiamo avuto altri problemi a livello organizzativo; dal punto di vista personale ognuno di noi ha un suo mantra.

Avete già qualche progetto per il futuro, cinema o teatro?

Giovanni: Non progettiamo nulla, dipende dalle idee che ci vengono, quindi o teatro o cinema.

Giacomo: Il prossimo sarà teatro.

Marcello Cesena: Per quanto mi riguarda tornerò in televisione a fine febbraio con la Gialappa’s Band.

Come è nato l’episodio Falsi d’autore?

Marcello Cesena: E’ nato da un’ idea del trio. È siamo tutti contenti del risultato ottenuto. Il 90% è stato girato in post produzione. Durante le riprese è stato l’unico punto del film in cui i tre hanno girato separatamente.

La vostra comicità mantiene sempre la stessa condotta umoristica, mai pensato di cambiare tipo, di comicità appunto?

Giacomo: Il nostro tipo di comicità è quello che sappiamo fare meglio. Non siamo capaci di fare satira politica. Sentiamo il bisogno di mantenerci sulla nostra lunghezza comica, raccontando la realtà a nostro modo. Rappresentiamo un’umanità generica, il piccolo omuncolo, il difetto che sbeffeggiamo vale sia per un potente che per un comune. Il difetto vale per tutti..
Noi veniamo stimolati dalla fantasia.

Chi vi fa ridere al cinema?

Giacomo: Ma del passato, sopra tutti, Fabrizi e Totò…
Del presente Verdone, Allen, Benigni, anche se ultimamente è più serio.

Giovanni: Almodovar, che ci fa ridere e piangere, le situazioni di Kusturica.