DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A DUBLINO – Remake dell’omonimo e celebre film di Alan Parker e Christopher Gore del 1980, Fame è in uscita anche in Italia il prossimo 8 Ottobre diretto da Kevin Tancharoen, coreografo 25enne al suo primo lavoro da regista.
La domanda che nasce spontanea è se se ne sentiva davvero la necessità. Al tempo di Amici, X-factor e altri innumerevoli talent shows, l’idea di presentare una classe attuale per la scuola di Fame avrebbe potuto toccare alcune tematiche interessanti legate al concetto di successo ai giorni nostri, 29 anni dopo l’originale.
In realtà questo non accade, Fame ripropone la stessa identica struttura dell’originale, seguendo la storia di una decina di ragazzi che inseguono il proprio sogno di entrare alla P.A. (School of performing arts) di New York. Ogni ragazzo ha un sogno diverso e un ostacolo da superare durante i 4 anni di scuola.
Il film è diviso in quattro parti, dall’audizione all’anno finale, e ogni personaggio ha a disposizione un paio di scene per anno non lasciando quindi abbastanza spazio per riuscire a caratterizzarlo, visto anche che il film dura circa mezz’ora in meno dell’originale.
I personaggi sono tutti un clichet: la ragazza introversa, il ragazzo di colore arrabbiato con il mondo, la ragazza troppo protetta dai genitori che poi si ribella, la ricca piena di talento ma annoiata dalla vita e via dicendo.
Gli unici personaggi che funzionano un po’ sono gli insegnanti interpretati da Kelsey Grammer, Charles S. Dutton, Megan Mullally e Bebe Neuwirth.
Mullally è l’unico personaggio in realtà con una storia più umana alle spalle che mostra come il talento purtroppo non sia l’unica dote per diventare famosi.
Dall’altra parte però bisogna ammettere che il cast scelto è davvero sopra la media pur essendo formato da giovani più o meno sconosciuti, bravi sia presi individualmente che quando lavorano come gruppo.
Per quanto riguarda la regia, si tratta di un debutto per Kevin Tancharoen e si vede. Il regista non riesce ad attirare a pieno l’attenzione dello spettatore nemmeno quando la macchina da presa tenta di creare qualcosa di più originale, sovrapponendo alcuni pezzi di coreografia alle scene più “drammatiche”. Le coreografie e le musiche tentano disperatamente di essere organiche alla trama ma non lo sono mai in realtà.
Kherington Payne (già vista al talent show americano So you think you can dance), ad esempio, a un certo punto interpreta una coreografia sexy molto interessante che viene però sormontata da stralci di una scena drammatica tra Kevin e la sua insegnante di danza, ma non si capisce bene il perchè visto che il contenuto della danza e del dialogo non si sposano affatto. Sembra quasi che fosse giunto il tempo di un altro pezzo per Kerringhton, anche se il suo personaggio in realtà non aveva proprio nient’altro da dire.
Perchè quindi un remake di Fame se non si vuole dire nulla riguardo quanto il concetto di successo sia cambiato da 30 anni a questa parte per i nuovi talenti? Sembra infatti dal film che l’hip hop sia l’unica cosa che sia cambiata da allora.
Resta comunque l’idea del sogno che poi in fondo è tutto quello a cui Fame gira intorno, quindi se è vero che da una parte questo remake non dice nulla di nuovo dall’altro non significa che ai giorni nostri dobbiamo smettere di sognare.
Entrando al cinema spogliati di tutti i pregiudizi e critiche dettate dall’era moderna, Fame 2009 riesce comunque a farci ricordare quella parte di noi che troppo spesso tendiamo a dimenticare facendoci uscire dalla sala con un sorriso.
Titolo originale: Fame (2009)
Nazione: U.S.A.
Anno: 2009
Genere: Musical
Durata: 107 min.
Regia: Kevin Tancharoen
Sito ufficiale: www.generationfame.com
Cast: Kay Panabaker, Naturi Naughton, Asher Book, Paul McGill, Paul Iacono,
Debbie Allen, Kelsey Grammer, Charles S. Dutton, Walter Perez, Megan
Mullally, Anna Maria Perez de Taglé
Produzione: Mark Canton, Gary Lucchesi, Tom Rosenberg, Richard Wright,
Distribuzione: Lucky Red Italia
Data di uscita: 08 Ottobre 2009 (cinema)