Varie storie d’amore a Los Angeles il 14 febbraio. La principale è quella di un fioraio (Ashton Kutcher) la cui fede incrollabile nell’amore e nella ricorrenza di San Valentino non viene scalfita nemmeno quando la fidanzata lo abbandona poche ore dopo aver accettato la sua proposta di matrimonio. Del resto, prima della mezzanotte una sorpresa lo attende (sorpresa per modo di dire: non c’è spettatore che non sia in grado di anticiparla fin dall’inizio).
Il modello a cui Appuntamento con l’amore si ispira è, chiaramente, Love actually di Richard Curtis: in entrambi i casi intorno a una ricorrenza emblematica (Natale o S. Valentino) ruotano varie vicende che esaltano i sentimenti e ci dicono che là fuori c’è la nostra anima gemella che ci attende. Il film di Curtis non era certo un capolavoro: a dirla tutta, era parecchio ruffiano e di gusto dolciastro, ma a confronto con quello di Marshall giganteggia. Per approfondimento psicologico, elaborazione narrativa, vivacità dei dialoghi, Appuntamento con l’amore sta piuttosto dalle parti di una qualsiasi puntata di Love boat (nota per i più giovani: Love boat era un telefilm nato alla fine degli anni ’70 ambientato su una nave da crociera su cui si svolgevano varie storielle d’amore a lieto fine).
Non siamo di quei cinici che denigrano per partito preso le commedie romantiche. Per dire, con L’amore non va in vacanza Nancy Meyers aveva mostrato come, anche ai giorni nostri, si possa fare una fiaba romantica divertendo e appassionando lo spettatore. Alla base di Appuntamento con l’amore, invece, c’è una sola idea: riempire la storia di star e superstar. Qui la sceneggiatura è al servizio dei divi, e non viceversa. A questo proposito, sarebbe interessante sapere quanto Julia Roberts – il nome di maggior richiamo del cast – sia stata impegnata sul set. Probabilmente non molto di più di quello che normalmente viene dedicato a un fuggitivo cameo. Spezzando in brevi frammenti il dialogo sull’aereo il regista riesce però a dare al pubblico l’impressione di una partecipazione più consistente.
Cos’altro dire di questo film? Vogliamo parlare della prevedibilità dell’intreccio? Oppure di come Los Angeles – brillantemente romanticizzata nel recente (500) giorni insieme – rimanga qui uno sfondo anonimo? Oppure delle distrazioni della sceneggiatura (come è possibile che i due nonni nemmeno si accorgano che il nipotino e la baby sitter escano da casa sotto i loro occhi e non rientrino fino a notte fonda?) e della regia (nella scena finale sul ponte vediamo Kutcher con in mano forbici e fiori e poi nell’inquadratura successiva, che è temporalmente contigua, con le mani appoggiate sulla balaustra)? Oppure del sotterraneo, ma invadente, messaggio pro-castità (i due diciottenni preferiscono “aspettare”)?
Titolo originale: Valentine’s day
Nazione: U.S.A.
Anno: 2010
Genere: Commedia
Durata: 125’
Regia: Garry Marshall
Cast: Jessica Alba, Kathy Bates, Jessica Biel, Bradley Cooper, Eric Dane, Patrick Dempsey, Hector Elizondo,Jamie Foxx, Jennifer Garner, Topher Grace, Anne Hathaway, Ashton Kutcher, Queen Latifah, Taylor Lautner, George Lopez, Shirley MacLaine, Emma Roberts, Julia Roberts, Taylor Swift, Bryce Robinson.
Produzione: Karz Entertainment, New Line Cinema, Rice Films
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Data di uscita: 12 Marzo 2010 (cinema)