Audience Award: i vincitori del Far East Film Festival 8

Corea e Giappone dominano i premi

Come da 8 edizioni, il Far East Film Festival si è concluso con l’assegnazione degli Audience Award, il premio del pubblico, unico riconoscimento assegnato dal festival e che rimane così fedele al suo spirito (dato che si definisce la più grande vetrina europea del cinema popolare asiatico).
Il pubblico, che ha letteralmente assaltato il festival, (il Teatro Nuovo sempre colmo per le proiezioni serali) ha votato ogni film a fine proiezione compilando una scheda che prevedeva una valutazione da 1 a 5.

Con un ottimo 4.543 ha trionfato su tutti il coreano Welcome To Dongmakgol di Park Kwang-hyun, film che narra le vicende di tre soldati nord-coreani, due sud-coreani (uno dei quali interpretato da Seo Jae-gyung, il monaco giovane di Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera di Kim Ki-duk) e un americano che si trovano tutti rifugiati in un paesino chiamato Dongmakgol, i cui abitanti sono ignari che la Guerra di Corea sia in atto. Tra i collaboratori anche il compositore del maestro Miyazaki: Hisaishi Jo.

Al secondo posto, con la media di 4.365, il blockbuster giapponese Always –Sunset on third street di Yamazaki Taashi il quale, presentando il suo film al pubblico, auspicava una calorosa accoglienza da parte del pubblico italiano. E così è stato: diversi minuti di applausi e un accenno di standing ovation a fine proiezione oltre che numerose risate convinte e applausi durante lo svolgimento del film. Prevedibile un alto consenso visti gli applausi ricevuti in sala e nonostante i 12 Japanese Film Award ricevuti dal film, il regista era visibilmente emozionato tanto da riprendere l’applauso del pubblico di Udine con la sua telecamera digitale.

Ancora Giappone per il terzo classificato: Linda Linda Linda di Yamashita Nobuhiro. Film di impronta iper-realistica (quasi documentaristica), narra le vicende di un gruppo di liceali pronte per il concerto scolastico che dovrebbe cambiare la loro vita, quando la cantante e chitarra solista abbandona l’impresa dicendo di essersi infortunata e quindi di non riuscire a suonare. Costrette a ripiegare su una canzona non originale (Linda Linda Linda dei The Blue Hearts) per ovviare alla mancanza della chitarrista, trovano nella goffa Song la sostituta per la parte vocale.

Al quarto posto, sempre con un voto sopra i 4, il cinese Loach is fish too di Yang Yazhou che racconta la difficile vicenda di una donna ed un uomo omonimi, il loro nome Niqiu significa pesce barometro (un pesce di bassa qualità), che dalla campagna si recano a Pechino e, tra lavoro e avance rifiutate da lei, si trovano ad affrontare insieme mille difficoltà compresa quella di essere costretti ad occupare illegalmente un rifugio il cui ingresso è possibile grazie ad un passaggio nelle fognature.

Giapponese è anche il quinto classificato con 4.029: Nana di Otani Kentaro. Film attesissimo al festival visto la schiera di fan che il manga omonimo di Yazawa Ai, da cui il film è stato tratto, è folta anche in Italia. La storia è quella di due ragazze, la dolce e immatura Komatsu Nana e la rockettara e sofisticata Ozaki Nana, che si conoscono in treno entrambe in viaggio per Tokio dove, si scoprirà, si troveranno in competizione per lo stesso appartamento. La felice complicità creatasi in poco tempo le convince a condividere l’appartamento come una coppia di sposini.

Apprezzamenti anche per il coreano You are my sunshine, sesto con 3.945, di Park Jin-pyo su di un fattore in difficoltà a relazionarsi con il sesso opposto ma che troverà in Eun-ha una nuova felicità.
Settimo posto per l’autoriale opera seconda di Ma Liwen: You and me le cui due bravissime protagoniste, entrambe al loro esordio e separate da più di 60 anni d’età, hanno timidamente augurato al pubblico di Udine una buona visione dal palco dl teatro nuovo. Scandito dal susseguirsi delle stagioni (ricordando molto Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera di Kim Ki-duk), nel film viene narrato in modo didascalico ed efficace lo scontro umano e generazionale tra la studentessa Xiao Ma (Gong Zhe) e la sua padrona di casa Granma (Jin Yaqin), il cui difficile rapporto andrà modificandosi per terminare con un emozionante finale.

Seguono When the show tent came to my town, opera prima del giapponese Yoshihiro Fukagawa che tratteggia con estrema delicatezza, ma con un certo spirito socio-critico, la vita di tre bambini alle prese con le prime scelte importanti della loro vita. La volontà di non prendersi troppo sul serio e il ricorso a simpatiche gag e a facili ma efficaci sentimentalismi, fanno meritare a questo film una promozione piena.

Al nono posto Hello Yasothorn di Petchthai Wongkamlao, il re del box office tailandese del 2005, tratto dal musical folkloristico The sound of the country, narra diverse vicende amorose che continuano ad intrecciarsi tra un colpo di scena e l’altro.
Chiude la top ten dell’Audience Award la leggerezza del coreano See you after school di Lee Seok-hoon che racconta, utilizzando i più comuni stilemi del comico e del demenziale, la redenzione di uno studente liceale alle prese con il più duro dei bulli.