Nello spazio estremamente suggestivo di questo ex capannone dell’Ansaldo, a fianco delle sette Torri celesti di Anselm Kiefer, che si stagliano imponenti e traballanti in quella che si potrebbe definire la navata centrale di quest’austera e solenne cattedrale moderna, la Abramović sceglie di esporre sei opere: il nuovo lavoro “Balkan Erotic Epic” e altre cinque video installazioni, “Balkan Baroque”, presentato alla Biennale di Venezia del 1997, “The Hero” (2001), “Count on Us” (2003), “Tesla Urn”( 2003) e “Nude with Skeleton”.
L’artista di origini slave si confronta ancora una volta con la sua terra natale, cercando di raccontarla attraverso una serie di immagini che spesso la vedono protagonista, secondo il suo stile, in prima persona.
E’ in questo modo che la Abramović si fa carico del senso di morte (Nude with Skeleton) che il regime comunista prima e la guerra poi hanno lasciato come segno indelebile. Un segno che marchia le nuove generazioni vestite a lutto ancora prima di crescere e che, ironicamente, intonano l’inno gioioso degli Stati Uniti (Count on Us).
E ancora vediamo l’artista che fino allo svenimento cerca di lavare il sangue di mucchi di ossa (Balkan Baroque) in un tentativo vano, azione che trova una sorta di epilogo in The Hero, dove, ancora protagonista, in sella a un fiero cavallo bianco, sorregge una bandiera bianca di resa.
Nell’ultima sezione della mostra, invece, l’artista racconta, attraverso sette video installazioni, i risultati di una sua ricerca antropologica (vera?) condotta sulla cultura popolare nei Balcani e sull’uso dell’erotismo fatto da queste genti, come possibilità per entrare in contatto con le indistruttibili energie cosmiche.
Dice la Abramović in veste di professoressa: “La gente credeva che nell’energia erotica ci fosse qualcosa di sovraumano proveniente non dall’uomo bensì da forze superiori. Attraverso l’erotismo, l’essere umano ambisce a diventare simile agli dei. Per questo nella cultura popolare la donna sposa il sole o l’uomo sposa la luna: per conservare il segreto dell’energia creativa.”
“BALKAN EPIC” di Marina Abramović
Milano, HANGAR BICOCCA
Viale Sarca 336 (20126)
+39 3357978214 (info)
www.bicocca-e.org
Orario: da martedì a domenica 11-19; giovedì 14.30-22
Biglietti: intero 8 euro, ridotto 6 euro
Vernissage: 19 gennaio 2006. ore 19 su invito
Editore: SKIRA
Ufficio stampa: MARA VITALI
Curatori: Adelina von Fürstenberg