“BRUNO DI PIETRO – EPOS. L’ILIADE TRA MITI E LEGGENDE”

Oli, sculture, disegni e grafiche nella nuova mostra dell’Atelier dell’Arco Amoroso

Al di fuori dei prestigiosi protagonisti dei più significativi movimenti artistici della seconda metà del Novecento, che di diritto entrano nel novero di una letteratura a carattere storiografico, per molti dei più o meno giovani autori che si affacciano all’esperienza artistica, o a volte addirittura s’impongono all’attenzione del variegato mondo dell’arte e del mercato, il valore della loro presenza è giustificato e sostenuto quando questi si dimostrano seriamente impegnati nella ricerca di un vero e proprio percorso artistico che abbia un senso estetico e filologico, quale elemento caratterizzante dell’espressione della propria sensibilità, della propria poetica, della propria esperienza di vita che genera e nutre l’espressione spirituale che dà forma all’opera.

Ciò accade per l’opera di Bruno Di Pietro per la testimonianza di un lavoro che non si può assoggettare a nessuno dei numerosi “ismi” che hanno caratterizzato le vicende della storia recente dell’arte contemporanea.
Di Pietro è del tutto affrancato ed estraneo a questa logica (anche in funzione di un possibile e facile mercato) in virtù della sua autonoma e autentica ricerca di un equilibrio lirico che sia allo stesso tempo lineare ed omogeneo con la sua vicenda d’artista, ma che sia anche significativo in funzione della sperimentazione delle tecniche che egli affronta del tutto naturalmente e che, coagulando varie esperienze realizzate negli anni, oggi raggiunge e si definisce significativamente per una maturazione artistica del tutto pregevole, oltreché consapevole. Il percorso artistico di Di Pietro nasce secondo un’aspirazione alla pratica dell’arte che guarda alle caratteristiche più tradizionali della pittura: le tecniche e i generi.

Così la recente opera di Bruno Di Pietro si snoda attraverso queste prerogative per approdare ad una ricerca tematica ispirata dall’epos, da un’epica fortemente intesa e, quindi, interpretata a partire dal suo significato letterale di “narrazione in chiave poetica di imprese eroiche”, indissolubilmente legata al fascino conseguente della figura e dell’episodio del mito, quasi rapita dall’affabulazione della leggenda.
In questo senso deve leggersi la possibilità d’interpretare l’Iliade come un vero e proprio resoconto sotto forma di metafora per leggerne l’esperienza estetica e poetica dell’artista vista ed interpretata effettivamente come racconto di gesta eroiche.

Le imprese memorabili dei protagonisti dell’Iliade, a mano a mano che passano e si dipanano tra i disegni, le opere pittoriche e le sculture, acquistano altri significati narrativi e si trasformano dal resoconto delle gesta degli eroi omerici ad una ancor più impegnativa narrazione, quella del valore universale dell’impresa eroica nella condizione, nella vita e nell’esperienza umana sottesa dell’artista, quasi a farsi, egli stesso, eroe, paladino e cavaliere.

La mostra che è già stata presentata nel maggio 2004 al M.U.M.I. (Museo Michetti) di Farancavilla al Mare approda ad Ancona secondo un progetto espositivo originario. Concepita con un alto valore scientifico, la mostra intende offrire una rilettura in chiave pittorica del poema di Omero nel tentativo di suggerire o ritrovarvi un aspetto della sua modernità. Inoltre, la stessa, può essere l’occasione per ripercorrere (attraverso un’inedita interpretazione pittorica) i vari momenti del poema, con un valore didascalico e con un fine pedagogico che va oltre il carattere espositivo fine a se stesso, che può offrire, invece, l’occasione di avvicinarsi all’esperienza letteraria attraverso il veicolo artistico legato ai modi della pittura e della scultura figurativa contemporanea.

Bruno Di Pietro nasce a Ripacorbaria di Pescara. Dimostra fin da bambino uno spiccato interesse per il disegno e la pittura, il collage e la composizione modellando con argilla di fiume. Egli concepisce la figura dell’artista come quella di un bohemienn, del “vagabondo” dell’esperienza della vita che è, però, alla scoperta della conoscenza del mondo e alla ricerca della sua rappresentabilità in un ambito visivo di ordine figurativo.
Questa aspirazione, parte agganciandosi a molti degli elementi della tradizione (uso delle tecniche pittoriche, interesse per la figurazione, ecc.), per essere contemporaneamente nutrita, anche dalla ricerca dei luoghi d’incontro e dei termini del più valido dibattito artistico del momento. Si trasferisce prima a Milano e poi a Parigi, peregrinando per le varie capitali europee per una documentazione intellettuale di esperienze artistiche e culturali che lo portano a confrontarsi in una scuola pratica di vita e d’arte, fino ad iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Brera con una modestia ed un’onestà intellettuale che giustificano, al tempo stesso, i motivi delle sue scelte.

In questi anni definisce una prima produzione realizzata attraverso tempere, acquerelli ed olii, come momento in cui l’analisi dell’esperienza sul mondo è realizzata su una personale interpretazione della figurazione. Dal modello femminile d’ispirazione prettamente accademica, a quello del Cristo e dei Pagliacci, la “maschera” dei quali rivela l’anima del personaggio. Come un'”anima” sembrano avere la natura morta ed il paesaggio.
Dopo questo primo periodo di confronto con la pittura, ecco che i generi, ai quali Di Pietro fa riferimento fino alla metà degli anni Ottanta, si trasformano successivamente. Ciò avviene per l’esigenza di sperimentare nuove tematiche e tecniche diverse dalla tradizione, passando dal collage ai materiali dell’arte povera che lo portano ad approdare ai temi dell’epica greca, in particolare all’Iliade.

In un decennio realizza una serie di disegni, incisioni e dipinti che sono appunti, studi e, allo stesso tempo, opere finite e rappresentano la prima grande esperienza di un connubio tra l’autore ed il tema dell’interpretazione della vicenda epica. Da questo momento Di Pietro comincia un percorso importante che lo conduce verso un equilibrio estetico fatto di una disciplinata e corretta sintesi tra la tecnica rappresentativa e il tema dell’opera, tale da potersi proporre in maniera del tutto autonoma, ma riconoscibile, come lo è in quest’ultima esperienza sull’epopea dell’Iliade.

“BRUNO DI PIETRO: EPOS. L’ILIADE TRA MITI E LEGGENDE”
a cura di Antonio Farchione, Franca Minnucci, Stefano Tonti
Dall’8 al 18 giugno 2006
Atelier dell’Arco Amoroso, P.zza del Plebiscito – Ancona
Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 12,30 e dalle 17 alle 20.00. Lunedì chiuso
www.brunodipietro.com / e-mail: info@brunodipietro.com
Inaugurazione giovedì 8 giugno ore 17,30
Interverranno Giancarlo Bassotti e Armando Ginesi – catalogo in Galleria