In un piccolo paesino di montagna vive un bibliotecario precario dal nome ingombrante: Giuseppe Garibaldi, per tutti semplicemente Peppino, visto che quando sente pronunciare il suo nome “si agita un po'”. Afflitto da un inguaribile ottimismo, amante della pesca e in predicato per diventare presidente dell’associazione di pescatori Carpa Diem, Peppino è contento della sua vita semplice tra la biblioteca e i torrente montani. Ma un giorno, per insulsi giochi di potere di tre insipienti politici e a causa di un incredibile errore, Peppino viene eletto Presidente della Repubblica Italiana… Favola moderna con troppe gag e un Presidente-Claudio Bisio in gran forma.
Ripulito e rivestito, il nostro eroe viene trasportato al Quirinale dove tutti, politici in testa si aspettano la sua rinuncia, ma, forte del suo entusiasmo e contro ogni previsione, Peppino accetta l’incarico. Ad affiancarlo cercando di smussare la sua avversione per il protocollo e le regole, la inflessibile (ma solo in apparenza) Janis Clementi (Kasia Smutniak), Vice Segretario generale, che cerca di arginare l’esuberanza di un uomo armato di un sano buon senso, disarmante onestà e un pizzico di positiva follia.
Come in ogni favola moderna che si rispetti non mancano il fedele amico pescatore, i poteri forti, gli incidenti diplomatici, le macchinazioni di oscuri personaggi dei servizi segreti. E naturalmente un amore che sboccerà nel corso della permanenza di Peppino tra le centinaia di stanze del Quirinale, ricreate interamente in luoghi storici di Torino: Palazzo Reale, Archivio di Stato, Accademia delle Scienze e Reggia di Venaria.
Penalizzato da un taglio televisivo e dalla sceneggiatura del solitamente brillante Fabio Bonifacci (in sala con altri due film Amiche da morire e Il principe abusivo), che qui indulge un po’ troppo ai luoghi comuni, la favola-commedia di Riccardo Milani punta a sbertucciare una classe politica inetta, deludente e pasticciona, ma anche, attraverso gli intermezzi dedicati a famiglie-tipo che commentano le notizie dei TG, a sottolineare come in fondo ognuno abbia la classe politica che si merita.
Le premesse c’erano tutte per un film divertente, ma la satira e l’ironia sono anestetizzate da troppe gag e da una narrazione che si sfilaccia presto, arrancando in cerca di un finale ultraprevedibile che non rende onore alla bravura di Claudio Bisio, alla leggerezza di Kasia Smutniak e agli sforzi del team di attori che li affiancano: Giuseppe Fiorello, Remo Girone, Cesare Bocci, Gianni Cavina, Piera Degli Esposti, Omero Antonutti, Massimo Popolizio.
Il risultato sconfina nella farsa, ma senza mai decidere se puntare sulla stravaganza o sul grottesco ed è ben lontano sia da certe commedie “presidenziali” americane (come Dave-Presidente per un giorno), cui fanno pensare i primi e migliori minuti del film, sia dalla commedia italiana del passato, di cui si fatica a trovare anche solo qualche debole traccia.
Benvenuto Presidente!
Titolo originale: Benvenuto Presidente!
Nazione: Italia
Anno: 2013
Genere: Commedia
Durata: 90′
Regia: Riccardo Milani
Sito ufficiale:
Cast: Claudio Bisio, Kasia Smutniak, Beppe Fiorello, Remo Girone, Omero Antonutti, Massimo Popolizio, Michele Alhaique, Cesare Bocci, Franco Ravera, Gianni Cavina
Produzione: Indigo Film, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 21 Marzo 2013 (cinema)