Concorso
Nel mondo di oggi, moderno e spregiudicato, ogni occasione, specialmente incidenti, disgrazie e omicidi, diventano spettacolo, pubblicità, business. Tutto serve per mascherare l’ipocrisia e onorare l’unico valore, il denaro.
Roberto e Luisa vivono a Madrid, sono una coppia perfetta, sia amano da vent’anni e sognano di fare di nuovo una vacanza nell’hotel di Cartagena dove avevano trascorso la loro luna di miele. Ma Roberto, un tempo pubblicitario di grande successo perché aveva creato lo slogan “la chispa de la vida” per la Coca Cola, è oggi disoccupato e perseguitato dai debiti.
Nel giorno più nero, dopo un ennesimo curriculm inutilmente consegnato agli amici di un tempo, dopo essere stato persino malmenato da un mendicante al quale aveva rifiutato di dare qualche spicciolo, va a Cartagena, sperando di fare una sorpresa alla moglie, per prenotare per un fine settimana l’hotel del loro amore.
Ma quell’hotel non c’è più e al suo posto stanno inaugurando un museo archeologico. Trascinato tra la massa di autorità, invitati e giornalisti giunti per l’evento, Roberto cerca una via di fuga ma sbaglia porta. Finisce in una zona non protetta e cade su un’inferriata, dove non gli succede null’altro che una sbarra di ferro che gli si conficca nella nuca. Bloccato in una posizione inquietante, come un crocefisso, lucido e presente, viene immediatamente soccorso con un dispiegamento di mezzi continuamente crescete, proporzionalmente alla consapevolezza che quell’incidente può essere per tutti un’occasione di visibilità: per la città, il museo, per il medico, e finalmente anche per il povero Roberto. Liberarlo da quella sbarra ficcata in testa è un’operazione lunga e delicata, che lascia alla stampa e a tutti i media il tempo di concentrasi su di lui, con ogni telegiornale lo ritrae.
Nel dubbio che abbia tentato il suicidio, la sua azienda lo riassume in diretta, per non avere un danno di immagine. Masse di disoccupati si riconoscono in lui e accorrono con striscioni di incoraggiamento. Una emittente offre una somma enorme per una intervista in esclusiva. Ma ne offre una enormemente maggiore se lui morirà. Luisa, accorsa con i due figli, si rende conto di questo mercato e si oppone fermamente, anche se il marito vede in ciò il riscatto che può arrivare finalmente dopo tante umiliazioni.
“Ci vuole dignità” gli dice. “Ma quale dignità – fa lui – oggi son ostato umiliato più che in tutta la mia vita”..
L’intervista si farà, ma con una giornalista che, d’accordo con Luisa, le consegna subito la cassetta perché no sia mai distribuita. Resterà alla famiglia, estremo ricordo di un amato padre e marito. Poco dopo, infatti, morirà.
Il film è una commedia amara e ironica, iperbolica e realistica, interpretata con grande bravura.
“In questo mondo dove tutti credono di essere liberi, senza però esserlo davvero, esiste una possibilità di sopravvivenza, che si chiama dignità” dice il quarantaseienne basco De la Iglesia. Un assunto importante, trattato con profondità ma anche con una ben dosata ironia.
Titolo originale: La chispa de la vida
Nazione: Spagna, Francia
Anno: 2011
Genere: Drammatico
Durata: 98′
Regia: Álex de la IglesiaCast: Salma Hayek, Santiago Segura, Carolina Bang, Nacho Vigalondo, Blanca Portillo, Javier Botet, Nerea Camacho, José Mota, Fernando Tejero, Juan Luis Galiardo
Produzione: Double Nickel Entertainment, Trivisión S.L.Data di uscita: Berlino 2012