Tutta Italia celebra in questi giorni il centenario di quello che è l’architetto del Novecento italiano forse più noto nel mondo: Carlo Scarpa. Nato il 2 giugno 1906 a Venezia, dove studiò presso l’Accademia di Belle Arti, Scarpa è stato senza alcun dubbio l’architetto dei dettagli, degli allestimenti, dei piccoli edifici, dei negozi, del design, dell’organizzazione museale.
In questo ambito è stato il progettista più dotato di quella corrente architettonica definita come razionalismo italiano. Carlo Scarpa è stato l’architetto italiano più ammirato nel mondo, lui che non aveva neppure fatto gli studi e che solo tardivamente riceve la laurea honoris causa in architettura, ponendo fine ad un’interminabile diatriba sulla legittimità del suo operato. Cosa che non gli impedì di ricoprire la carica di rettore dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia dal 1971 al 1974.
In Italia invece la sua opera fu spesso contestata, e questa è sicuramente la prima occasione per dare il giusto tributo a questo artista straordinario, uno dei pochi che è riuscito ad avere un enorme successo anche all’estero.
Al fine di studiare, tutelare, valorizzare le opere di Scarpa, che sono dislocate da Palermo a Zurigo, da Roma a Genova, al Veneto, la DARC (Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanea del Ministero per i Beni e le attività Culturali) e la Regione del Veneto hanno organizzato lo scorso weekend una tre giorni in cui sono stati aperti al pubblico tutti i “Luoghi Scarpiani” d’Italia, compresi quelli che, come le case private, di norma risultano inaccessibili. In ognuno di questi luoghi il pubblico sarà invitato a scoprire, anche tramite visite guidate, l’inconfondibile “impronta” lasciata dall’architetto veneto.
L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito delle manifestazioni per il Centenario Scarpiano, comprendeva tra le altre cose un’inaugurazione molto attesa: lo scorso 2 giugno, a Treviso, è stato aperto il Centro Carlo Scarpa, che raccoglie buona parte dei 30 mila disegni di Scarpa che nel 2001 la DARC ha acquisito dal figlio Tobia. Scarpa conservava infatti i suoi disegni fin dagli anni dell’Accademia, e col passare del tempo con attenzione sempre maggiore. Il Centro si articola in due aree: la prima è dedicata alla ricerca, con una sala di studio e consultazione dei materiali originali, terminali per accedere alle banche dati informatiche e una biblioteca sull’opera di Carlo Scarpa. La seconda è l’area espositiva, progettata per consentire, anche al pubblico non specialistico, un incontro con i disegni originali di Carlo Scarpa, esposti a rotazione in una serie di mostre tematiche. In occasione dell’apertura sono stati presentati per la prima volta alcuni dei più affascinanti fogli del Maestro, selezionati fra i più significativi progetti realizzati e oggi visitabili.
L’altra città veneta coinvolta nelle celebrazioni è Vicenza, dove è stata inaugurata una mostra delle immagini che Gianni Berengo Gardin realizzò nel 1972 in occasione dell’inaugurazione della Tomba Brion a San Vito di Altivole. Sempre in Veneto sono rimasti aperti i Musei a cui Scarpa ha dato il suo inconfondibile apporto, da Castelvecchio a Verona, al Correr e alle Gallerie dell’Accademia a Venezia, a Palazzo Abatellis a Palermo, senza dimenticare la Gipsoteca Canoviana di Possagno, considerata tra i suoi capolavori, e il Museo Revoltella di Trieste. Forse ancora più interessante è stata l’apertura al pubblico di numerose case private quali Casa Scatturin a Venezia, Casa Ottolenghi a Bardolino, Casa Gallo a Vicenza e Casa Veritti a Udine.
La foto in apertura è di Mario Toselli.
“CARLO SCARPA CENTO ANNI DI ARCHITETTURA”
Per informazioni e prenotazioni: call center Civita: 02 433 53 522
www.carloscarpa.it;
www.darc.beniculturali.it;INFO DARC: Lorenza Bolelli Responsabile Ufficio di Direzione Relazioni Istituzionali e Comunicazione DARC
tel.0658434853/54 fax 0658434856
lbolelli@darc.beniculturali.itUfficio Stampa Studio ESSECI – Sergio Campagnolo;
tel. 049 663499, info@studioesseci.net ;
www.studioesseci.net