Il 71. Maggio Musicale Fiorentino presenta come opera d’apertura Carmen, riletta in chiave moderna da Carlos Saura
«Donne contro», così si intitola la stagione 2008 del Maggio fiorentino e apre con Carmen, opera in lo stereotipo femminile dell’Ottocento borghese viene messo in crisi da Carmen, la zingara, il diavolo, colei che canta indipendentemente «si tu ne m’aimes pas, je t’aime/ si je t’aimes prends garde à toi», gettando una rosa-incantesimo a Josè.
Eppure l’indipendenza sensuale, l’erotismo magnetico della Carmencita e l’impudenza con cui si confronta con il mondo maschile, non la rendono una virago, anzi, la portano a perdersi lentamente fino alla morte. Una donna contro, dunque, ma fragile nella sua straripante sensualità.
La regia di Saura vuole Carmen a piedi nudi, che balla l’havanaise e la danza di corteggiamento durante la Chanson Séguedille. Osserva, con aria magnetica e sicura del potere del suo sguardo, Escamillo, che racconta le prodezze da torero, mentre le altre donne se lo contendono in danze e abbracci.
Ed è proprio una fisicità marcata che colpisce, in una voluta semplificazione visiva che si confronta con uno spagnolismo non di maniera, e integra ciò che le scene volutamente non vogliono dire.
L’esecuzione musicale è piuttosto omogenea e il palcoscenico corrisponde sempre splendidamente con il gesto di Zubin Mehta, che predilige una scelta di tempi morbida non forzando i tempi per dare il giusto peso ad ogni frase.
La compagnia di canto asseconda e suggella uno sforzo interpretativo evidente. Don Josè non ha segreti per Marcelo Alvarez, dilaniato da un sentimento che non può dominare è allo stesso tempo sensibile e altero, nonché finissimo interprete. Ildebrando D’Arcangelo impersona scenicamente uno sciupafemmine scafato e vocalmente ne fa un punto fermo per solidità e accento
Julia Gertseva e Inva Mula, perfette nei propri ruoli incarnano gli opposti, giocando l’una su una sensualità aggressiva che va abbandonandosi durante il corso della serata e l’altra su un affetto pieno di schiva ritrosia.
Un plauso va al coro e soprattutto a Piero Monti capace farlo brillare nel suo insieme, compatto e uniforme, morbido e duttile.
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“Votre Toast”, Ildebrando D’Arcangelo, Londra, Royal Opera House Covent Garden, 2006. Regia di Francesca Zambello
Carmen Opéra-comique in quattro atti – libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella omonima di Prosper Mérimée – musica di Georges Bizet
direttore Zubin Mehta – regia Carlos Saura – scene Laura Martínez – costumi Pedro Moreno – coreografia Cristina Hoyos, Juan Antonio Jiménez, Antonio Colandrea
Personaggi e interpreti: Don José: Marcelo Álvarez
Escamillo: Ildebrando D’Arcangelo
Le Dancaïre: Alessandro Battiato
Le Remendado: Carlo Bosi
Moralès: Enrico Marrucci
Zuniga: Maurizio Lo Piccolo
Carmen: Julia Gertseva
Micaëla: Inva Mula
Frasquita: Gemma Bertagnolli
Mercédès: Bracha Kol
Une marchande: Teodolinda De Giovanni
Un bohémien: Nicolò Ayroldi
Lillas Pastia, Le guide, Un soldat: Hervé Ducroux
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino – maestro del coro Piero Monti
I Ragazzi Cantori di Firenze
diretti da Marisol Carballo
Ballerini di MaggioDanza
Nuovo allestimento in coproduzione con Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia
Durata dello spettacolo: 3 ore e 45 minuti
www.maggiofiorentino.com