“COME DIVENTARE BUONI” di Nick Hornby
Meglio essere buoni con la b maiuscola o essere mediocri, ma con una vita accettabile? I protagonisti di questo romanzo rappresentano le due posizioni opposte nella quotidianità matrimoniale, tra crisi, routine, affetto ed astio.
Potrà una redenzione spirituale salvare il matrimonio di Katie e David, senza permettere a quest’ ultimo di vendere tutti i beni familiari per una buona causa?
Nick Hornby, anche questa volta, dimostra la sua abilità letteraria trattando la tematica dei problemi coniugali senza cadere nel banale.
“Come diventare buoni” racconta la vita di Katie e David, una coppia apparentemente realizzata e solida, ma in realtà vinta dalla noia e dall’indifferenza.
Quante coppie davanti all’altare ripetono le fatidiche promesse, senza comprendere realmente il loro significato profondo? Quante persone perdono il desiderio di scoprire giorno dopo giorno il proprio partner?
Ecco Katie e David, afflitti dal desiderio di farsi guerra più che di amarsi, pronti ad affermare le peggiori cattiverie pur di poter procurare un minimo senso di irritazione al coniuge.
Ma come si giunge a questo stadio? In che momento si perde il coraggio di amarsi?
La protagonista si pone questa domanda allorché si ritrova in una camera di un hotel con un uomo di cui non sa neanche se ha una sorella, mentre nel suo appartamentino londinese ci sono marito e figli che l’attendono.
Katie non capisce come lei, sì, proprio lei medico e donna da sempre giusta e buona, si ritrovi in una situazione del genere.
Così, totalmente disorientata, prende la cornetta ed annuncia a David di voler divorziare.
Da questo momento in poi una vera burrasca travolge la coppia.
Inizialmente pare che David dia poca importanza all’annuncio della moglie: continua a svolgere il suo lavoro, mantiene il solito atteggiamento arrogante e strafottente con la compagna e vive con indifferenza il suo matrimonio; poi, però, dalle sue frasi e dai suoi gesti appare evidente che vuole far espiare alla donna la colpa di averlo tradito, mettendola in cattiva luce davanti ai suoi figli.
Quando ormai tutto sembra irrecuperabile, accade un nuovo stravolgimento: David va via di casa per un paio di giorni e torna totalmente cambiato.
L’uomo che si ripresenta sulla porta non è più un individuo cinico, polemico, arrogante ed infelice, ma una persona decisa a prendersi cura degli altri e a far del bene; così si libera dei panni della sua vecchia esistenza e ne abbraccia una nuova, seguendo i consigli di Buone Nuove, una specie di santone moderno.
Tuttavia tra i due protagonisti il rapporto non migliora affatto, semplicemente si capovolge: David diviene il “buono” della famiglia, poiché si dedica anima e corpo ad azioni di carità e cerca di insegnare a tutto il quartiere la strada per diventare delle persone migliori, mentre Katie diviene moglie adultera e medico cinico.
Il romanzo si incentra totalmente sulle opposte caratterizzazioni dei protagonisti: Katie cerca ogni giorno di costruire la propria immagine, conforme al modello sociale stereotipato di buona persona; David rappresenta l’anticonvenzionalità, poiché da giornalista della rubrica “L’uomo più arrabbiato di Holloway” diviene una specie di francescano, rinunciando a parte delle sue ricchezze e cercando ricovero per i senzatetto.
Nick Hornby, con humour ed amarezza, sbircia nelle nostre case e nella nostra quotidianità, cogliendo tutte le difficoltà e le ipocrisie che si celano dietro qualsiasi matrimonio.
L’autore non giudica né condanna, semplicemente da attento osservatore evidenzia le menzogne e le verità che nessuno di noi mai vorrebbe ammettere.
Nick Hornby
Come diventare buoni
Guanda editore
2001
292 pp.
4,90 €