Dopo la prestigiosa inaugurazione ad opera del maestro Riccardo Muti con il Matrimonio inaspettato di Paisiello, la stagione lirica dell’Alighieri torna con un titolo fra i più amati dal pubblico, Carmen di Bizet che venerdì 27 febbraio (ore 20.30 – turno A) e domenica 1 marzo (ore 15.30 – turno B) sarà rappresentata in un nuovo allestimento che riprende la felice produzione di Ravenna Festival 2000.
A vivificare la riproposta sarà lo stesso regista di allora, Micha van Hoecke che qui rifonde nel capolavoro del teatro musicale francese passioni, competenze musicali, teatrali e coreutiche coadiuvato nella cura della componente visiva dallo scenografo Nicola Rubertelli e dal costumista Alessandro Lai. Il versante musicale che vede impegnati l’Orchestra Regionale dell’Emilia-Romagna e il Coro Lirico Amadeus – Fondazione Teatro Comunale di Modena (istruito da Stefano Colò) è affidato alla giovane bacchetta di Juraj Valcuha.
Quasi inutile, vista l’estrema popolarità dell’opera, riassumere in breve la storia e il soggetto di uno dei melodrammi più conosciuti al mondo. Carmen nasce nel teatro parigino dell’Opéra-Comique il 3 marzo 1875, dopo tre estenuanti mesi di prove e ripensamenti del compositore. Andata in scena in stile comique, cioè con dialoghi recitati alternati alle parti musicali, Bizet avrebbe dovuto presentarla l’autunno dello stesso anno a Vienna (dove, per consuetudine, non si davano opéras comiques), se la morte non l’avesse colto il 3 giugno. Fu così l’amico Ernest Guiraud a musicare i recitativi dell’opera, pubblicata in tale veste nel 1877.
La storia, tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée, è notissima: il fascino terribile della bella sigaraia Carmen, seduce, tra gli altri, dapprima il giovane e puro brigadiere Don José, che per amore della Gitana disobbedisce agli ordini, diserta, e dimentica (salvo pentirsene in extremis) anche gli affetti familiari più sacri (la vecchia madre e l’innamorata Micaëla). Dall’altro lato, anche l’esuberante torero Escamillo cade nelle reti dell’affascinante Carmen, innescando così una spirale di gelosia che porterà, nel finale dell’opera, all’uccisione della Gitana da parte di un Don José disperato e ormai distrutto.
Carmen è “una selvaggia; mezza zingara, mezza andalusa; sensuale, sacrilega, spudorata…”, Carmen è inafferrabile, Carmen è anelito di libertà. È questo il suo fascino ed il suo scandalo al tempo stesso e la ragione del suo successo senza tempo. Ma Carmen è donna fatale, terribile seduttrice di qualche selezionata vittima maschile che, irretita, è destinata irrimediabilmente alla rovina. Una donna ‘fatalmente’ affascinante che comporta un destino, con la sfumatura negativa e inesorabile che esso prende quando lo si chiama “fato”.
È questo senso del destino e della fatalità che Micha van Hoecke cerca di mettere in scena, “Carmen è anche una maga in cui è impresso il senso profondo del destino e della fatalità che fa parte del mondo zingaro e del mondo slavo. Un aspetto che mi lega strettamente a questo personaggio e alla cultura che rappresenta”. Un opera che il regista e coreografo russo–belga sente in maniera molto intima “a me interessava tutto il mondo di Carmen, che è anche il mondo culturalmente variegato del mio Ensemble… il contatto fra etnie e culture diverse, con i relativi atteggiamenti di diffidenza, che è una delle caratteristiche determinanti del nostro tempo”
E sarà proprio il suo Ensemble a districarsi in scena tra i personaggi immortali dell’opera: Carmen avrà il volto e la voce di Geraldine Chauvet, Micaela interpretata nelle due recite rispettivamente da Francesca Sassu e Polina Pasztircsak, Don José da Arnold Rutkowski e José Balestrini mentre Escamillo sarà Dario Solari.
In scena anche il Coro di voci bianche della Fondazione Teatro Comunale di Modena preparato da Melitta Lintner.
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CARMEN
VENERDI 27 FEBBRAIO ORE 20.30 – Turno A – DOMENICA 1 MARZO ORE 15.30 – Turno B
Dramma lirico in quattro atti di Henri Meilhac e Ludovic Halévy dall’omonima novella di Prosper Mérimée
(Éditions Choudens, Paris – Rappr. per l’Italia Sonzogno, Milano)
musica di GEORGES BIZET
Personaggi e interpreti: Carmen Geraldine Chauvet – Micaela Francesca Sassu, Polina Pasztircsak – Don José Andrea Carè – Escamillo Dario Solari – Frasquita Silvia Tortolani – Mercedes Katarina Nikolic – Il Dancairo Gabriele Nani – Il Remendado Roberto Carli – Zuniga Alessandro Spina, Ziyan Atfek – Morales Alessandro Battiato
direttore Juraj Valcuha – regia Micha van Hoecke – scene Nicola Rubertelli – costumi Alessandro Lai – maestro del coro Stefano Colò
Orchestra Regionale dell’Emilia-Romagna
Coro Lirico Amadeus – Fondazione Teatro Comunale di Modena
maestro del coro Stefano Colò
Ensemble di Micha van Hoecke
Coro di voci bianche della Fondazione Teatro Comunale di Modena
maestro preparatore Melitta Lintner
Produzione Ravenna Festival 2000.
Riallestimento Fondazione Teatro Comunale di Modena, Teatro Municipale di Piacenza, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Alighieri di Ravenna.
Info e prenotazioni: tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org