“Civico 0” di Francesco Maselli

Piccoli maestri

Documentario, questo sconosciuto. Esce nelle sale (!) un film che viene definito dall’autore “film-documentario” e che oltre a questo già straordinario statuto è pure il ritorno al cinema di uno dei maestri italiani della settima arte, Francesco Maselli, detto Citto (soprannome che il legittimo proprietario tiene a ricondurre al suo “inventore”, il padrino di battesimo, nientedimeno che Luigi Pirandello) che dopo una lunga e prolifica carriera torna a girare cimentandosi nella sua prima passione, il documentario.

Il film, distribuito dall’Istituto Luce, in realtà una vera e sostanziosa uscita nelle sale nazionali non c’è l’ha avuta: boicottaggio o sfortunato frangente storico (lasciando da parte le uscite d’importazione, solo l’italianissimo lungometraggio delle Winx esce quasi in contemporanea con ben 625 copie), fatto sta che le previste cinque copie si sono poi – presto – ridotte a una (a quanto è dato sapere a chi scrive dopo una intensa ricerca sulla rete, inevitabilmente a rischio d’incopletezza), invece di giungere a dieci come stabilito dall’accordo con il Luce.

Il film si articola in tre blocchi ben definiti, introdotti e collegati da “intermezzi” di documentazione impersonale, brevi sequenze di scene di ordinaria povertà metropolitana montate insieme. Ciascun blocco è dedicato ad una storia di povertà, di emarginazione: Stella, Nina e Giuliano, tre destini individuali di altrettante vittime della società dei consumi di massa, dell’indifferenza, di una “barbarie precristiana”. Che si tratti delle peripezie di una giovane donna africana giunta in Italia dopo aver attraversato il deserto per finire a dormire in un auto insieme a marito e figlia o della dolorosa storia di un’immigrata dalla Romania, in viaggio per salvare dall’indigenza la famiglia rimasta in patria, costretta a vivere da reclusa pur di lavorare senza documenti, accudendo due donne anziane; oppure del radicale e infinito smarrimento di giuliano, fruttivendolo romano approdato sulla strada dopo aver perso la madre, il modulo linguistico scelto da Maselli è il medesimo. Memore di un remoto esperimento condotto accanto al maestro amico Zavattini (Storia di Caterina episodio del collettivo Amore in città del 1953), il regista Maselli sceglie qui di non ricostruire gli eventi della vita dei protagonisti chiedendo loro di duplicarli mettendoli in scena per la macchina da presa, ma solo di raccontarli; al posto loro tre attori professionisti si prendono in carico la rimemorazione scenica delle tre storie facendone una rappresentazione didascalica.

Il film è uno dei pochi esempi di lungometraggio esteticamente compiuto del cinema italiano degli ultimi anni. Ciononostante ci sembra poco accettabile l’esperimento di Maselli, che va criticando con gran fervore la televisione italiana del presente e poi, nel confezionare il suo “film-documetario”, compie scelte fra le più televisive possibili, non considerando affatto che dagli anni dei suoi primi documentari è passato molto tempo e molte cose sono accadute, e anche il cinema e la tv hanno percorso le proprie strade. La scelta della ricostruzione è ormai “vecchia” perfino per la televisione, e comunque nello specifico caso del film di Maselli, non fa che privare le tre storie – che è necessario ricordare, sono vere – della propria forza e urgenza abbassandole al livello dei cliché che la tv, ma non solo quella, ha contribuito a costruire e diffondere. Più che uno spunto di modernità, come qualcuno ha detto, è sembrato di più un’incapacità di fare i conti con il difficile e ostico presente, senza avere neppure il coraggio di operare una scelta netta tra il documentario, quello vero, che, per fortuna di tutti, sta guadagnando passo dopo passo un proprio spazio anche nelle sale nostrane, e il film di finzione, troppo spesso accusato di artefazione e distanza dalla realtà, e che invece è stato spesso veicolo speciale di analisi e intima comprensione della realtà (basta pensare a molto cinema di E. Olmi, ma anche a non pochi tra i nuovi giovani registi italiani).

Titolo originale: Civico 0
Nazione: Italia
Anno: 2007
Genere: Documentario,
Durata: 80′
Regia: Francesco Maselli
Sito ufficiale:
Cast: Ornella Muti, Massimo Ranieri, Letizia Sedrick
Produzione: A.K.S., Istituto Luce
Distribuzione: Istituto Luce
Data di uscita: 23 Novembre 2007 (cinema)