“Con un piede impigliato nella storia” di Anna Negri

“No, non siamo anarchici, siamo comunisti che hanno visto in quale misura la repressione e la distruzione dell’umanità siano state portate avanti dai big government socialisti e liberali. E abbiamo anche visto come tutto ciò venga ora riesumato nel governo imperiale, nel momento in cui i circuiti della cooperazione produttiva hanno reso la forza lavoro nel suo complesso capace di autocostituirsi in governo” (Toni Negri, Impero, p. 325).

Chi è Toni Negri? La storia lo presenta come il socio fondatore di Potere Operaio e successivamente di Autonomia, mente delle Brigate Rosse, mandante di atti atroci, come il sequestro-omicidio di Aldo Moro, ma in questo libro Toni Negri è soprattutto un padre. Una presenza importante e ingombrante nella vita dei due figli, nella vita e per la vita della protagonista-scrittrice Anna Negri.

Anna racconta di come in tutta la sua esistenza abbia dovuto convivere con la figura pubblica, raccontata faziosamente dai mass media, di un padre-“mostro”, sopravvivere con una madre depressa e bisognosa di mille cure e attenzioni e con un fratello più piccolo di cui occuparsi.

E’ la narrazione della storia di una bambina sognatrice e un adolescente problematica, apparentemente la vita di ognuno di noi, ma con una grande variante: essere la figlia di un uomo importante, un intellettuale complesso, un politico impegnato e un padre speso assente anche nei momenti di presenza quotidiana. Anna negri descrive, in modo lucido, le prime perquisizioni in casa da parte di carabinieri e poliziotti, la latitanza in Francia e la lunga prigionia del padre, gli incontri con i “compagni” dei genitori che spesso affollavano la sua casa, prima dell’arresto.
In ogni suo ricordo riesce a trasmettere, magistralmente, i suoi sentimenti, le sue paure e angosce.

I problemi con il cibo, i rapporti complicati con i coetanei, i compagni di scuola, il suo estremo bisogno di sentirsi protetta, la sua voglia di urlare la propria debolezza senza doversi celare dietro la maschera di sicurezza e forza, la voglia di appartenere a una normalità, questi i temi del romanzo che suscitano sentimenti di comprensione, di vera pietas.

L’autrice regala al lettore il racconto autobiografico delle sue esperienze permettendogli di riflettere su come, spesso, l’opinione pubblica, con facilità e forse superficialità, crei “mostri” trascurando gli uomini, le famiglie, le amicizie che vivono dietro a quei “mostri”, non pensando a quante persone percorrono quotidianamente la loro strada con un piede impigliato nella storia.

Anna Negri, Con un piede impigliato nella storia, Feltrinelli, Milano, 2009, pp. 269, € 17,00.

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